Il problema riguarda gli uomini tra i 20 e i 50 anni. Un record non invidiabile e un’esperienza comune a molti dei 4 milioni di uomini italiani che soffrono di “amore veloce”. Un problema spinoso, che colpisce gli individui di età compresa tra i 20 ai 50 anni, che spesso manda in crisi la coppia e può rivelarsi anche “contagioso” per la partner. Nella donna infatti il compagno che soffre di eiaculazione precoce può scatenare infatti disfunzioni sessuali o sospetti di tradimento. In pratica la donna diventa anch’essa vittima della malattia, fatto che spesso finisce per mandare in crisi l’intimità.
L’allarme è arrivato da Ciro Basile Fasolo, andrologo e consigliere della Sia (Società italiana di andrologia), che ha presentato i risultati di uno studio italiano “ad hoc”, al XXIV Congresso nazionale Sia svoltosi ad Ancona. La ricerca, condotta attraverso alcuni questionari dagli specialisti dell’Urologia andrologica del Policlinico universitario di Sassari, ha confrontato la sessualità delle partner di uomini con eiaculazione precoce e quella di coetanee con un compagno senza problemi. Dallo studio è emerso che ben il 56% delle donne in coppia con un uomo affetto da questo disturbo presenta disfunzioni sessuali. “Un dato importante - commenta Vincenzo Gentile, presidente della Sia – che suggerisce la necessità di non trascurare la componente femminile”. Non a caso, spiega infatti Basile Fasolo, “in queste donne non c’è un problema di desiderio, anzi. Ma sempre più spesso il sesso va in crisi”.
Eppure spesso si pensa che il problema riguardi solo lui. Infatti, dei circa 150 questionari
proposti a compagne di uomini “frettolosi”, meno di 50 sono stati completati, mentre le donne che vivono con un compagno “dai tempi normali” non hanno avuto problemi a rispondere a tutte le domande. “Insomma, per lei - dice Basile Fasolo - spesso il problema è solo del compagno, almeno a parole. Mentre il risultato della ricerca suggerisce la necessità di un approccio clinico che non escluda la donna“.
Ma quanto è veloce “l’amore veloce”? Secondo alcune ricerche, spiega l’andrologo, in questi casi in media il piacere si raggiunge in poco più di un minuto, contro gli oltre sette minuti ritenuti normali. Ma non mancano i velocisti da record, per i quali tutto si risolve in appena 30 secondi. In più, non sempre per risolvere la situazione può bastare una pillola, soprattutto quando la causa del problema non è organica. La stessa dapoxetina, il medicinale atteso in Italia per il 2008, non può essere considerato l’unica possibilità di dire stop all’eiaculazione precoce. “Esiste infatti una connessione fra mente e corpo che non va sottovalutata”, aggiunge lo specialista.
I nemici del buon sesso sono tanti: l’ansia da prestazione, la sensazione di non farcela e la difficoltà nel gestire le proprie emozioni riconducono a un problema per lo più legato ad aspetti psicologici o relazionali, ma possono esserci anche cause organiche, come infiammazioni delle vie urogenitali o malattie neurologiche. In ogni caso, spiega il medico, “bisognerebbe dire a tutti che si tratta di una patologia comune e correggibile senza difficoltà. Ed è importante chiedere aiuto al più presto, quando la terapia può essere più breve”.
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