Sembrano usciti dal film “Il soprasso” di Dino Risi i modelli di Messagerie. Vivaci e sbeffeggiatori come Vittorio Gassman o timidi e mansueti come Jean-Louis Trintignat, in puro stile Anni Sessanta.
Le giacche sono rigorosamente a due tasche, tipiche di quell’uomo raffinato che sembra non voler dimenticare il proprio lavoro o lo studio nemmeno quando è in ferie. Per quel che riguarda la maglieria (qui particolarmente trasparente), si riscontra il ritorno, già accennato in qualche articolo precedente, dello scollo a V. Leggermente fuori moda le tute, meglio invece per le cravatte a strisce e, alcune, senza punta. Ritorna il mocassino, nero e lucido, ovviamente indossato senza calze, alla maniera dei grandi pittori concettuali di quegli anni.
Si riconfermano invece le canotte e i sandali, con un ritorno della pelle decisamente out per pantaloni (sempre meglio e preferibili quelli classici con zip, passanti, ma soprattutto a tubo) e per giubbotti (specialmente se si parla di pelle lucida, troppo da Anni Ottanta). Fra gli accessori spiccano i borsoni con ampie e numerose tasche da chiudesi con fibbie, quasi a indicare che i bottoni non siano più trendy. Sfumature di nero, grigio e bianco definiscono l’uomo lasciandolo estroso solo quando, grazie a qualche tinta gialla, si ritrova in costume da bagno. Sempre che si rassereni con un tenue azzurro spento. Il problema è che questo tipo di uomo proposto manca di destinazione. Troppo passato e per niente attualizzato, sembra quasi sospeso nel tempo. Forse è morto anche lui in quel tragico sorpasso?
Nessun commento:
Posta un commento