(Dire) Un appello al ministro della Pubblica istruzione Fioroni "affinché siano predisposte adeguate misure per far sì che non possano esserci, nelle scuole, propaganda e rappresentanza studentesca con idee di matrice evidentemente neofascista". E' stato lanciato questa mattina nel corso di un'iniziativa organizzata presso la Casa della Memoria dall'Associazione nazionale partigiani e da alcune associazioni studentesche, per denunciare le intimidazioni e le aggressioni da parte di gruppi fascisti verso gli studenti di alcune scuole romane. All'appello hanno già aderito Alessandro Portelli, storico e delegato del Comune alla memoria; Rosario Bentivegna, medaglia d´oro della Resistenza; Massimiliano Valeriani, consigliere comunale Pd; il filosofo Gianni Vattimo; il calciatore Cristiano Lucarelli; il senatore Giovanni Russo Spena (Prc); Mauro Bulgarelli (Verdi); Marco Rizzo (Pdci), i Cobas scuola e Arcigay Roma.
"Abbiamo aderito all'appello perché le persone lesbiche, gay e trans sono tra le prime vittime della propaganda neofascista - afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - Crediamo che favorire una cultura dell'accoglienza e del dialogo sia tra le missioni principali della scuola. Ci preoccupa il comportamento di chi vuole disperdere questo patrimonio. Perciò chiediamo agli enti locali di intervenire per sostenere e rafforzare la cultura del dialogo". "Purtroppo nelle scuole regna il piu' delle volte un clima d'omofobia e di discriminazione, come ha dimostrato una recente ricerca effettuata dall'Arcigay ad Ancona secondo la quale il 45% delle persone lesbiche e gay ha subito discriminazioni verbali o fisiche a scuola - prosegue Marrazzo - Dati confermati dalle telefonate ricevute da Gay Help Line 800-713713, il numero verde antiomofobia, che renderemo pubblici nei prossimi giorni. Sarebbe utile realizzare quest'indagine anche nelle scuole romane, per poter capire come intervenire".
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L'iniziativa congiunta di Anpi e alcune associazioni studentesche "perché non ci siano liste di rappresentanza di evidente matrice neofascista".
Lettera-appello al ministro Fioroni "Basta propaganda fascista a scuola".
Al documento hanno già aderito numerosi politici e intellettuali fra gli altri, Gianni Vattimo, Alessandro Portelli e il calciatore Cristiano Lucarelli.
(La Repubblica) Basta con la propaganda nelle scuole per chi si definisce fascista. Questo il contenuto di una lettera inviata al ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, nel corso di un'iniziativa organizzata a Roma, presso la Casa della memoria e della storia, dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani e da alcune associazioni studentesche. Obiettivo, denunciare le intimidazioni e le aggressioni, da parte di gruppi di estrema destra, nei confronti degli studenti di alcune scuole romane. A questo proposito "chiediamo al ministro - si legge - di ricevere una rappresentanza che possa consegnare un dossier sulle attività di tali gruppi". Le lettera è stata inviata anche al Prefetto di Roma, Carlo Mosca, perché "è inaccettabile che in una città, che si vuole esempio di legalità, si possano aggredire degli studenti in pieno giorno". Gli episodi sono numerosi. Come il tentativo di infiltrazione da parte di "squadracce" nel corteo organizzato a Roma, lo scorso 12 ottobre, dall'Unione degli studenti. O alcuni casi nel 2006, dall'aggressione a due ragazzi al liceo Tasso (uno è finito all'ospedale, cinque punti di sutura alla testa) al volantinaggio davanti al liceo Newton degenerato in un agguato con catene (anche in quel caso due ragazzi in ospedale), alle scritte contro alcune ragazze lesbiche comparse davanti al liceo Aristofane e corredate da disegni di croci celtiche e svastiche. Nella lettera viene definito "inaccettabile" che "ai diversi livelli della rappresentanza studentesca si candidino gruppi dichiaratamente fascisti, che talvolta prendono persino le difese del Terzo Reich".
Un appello, quindi, "affinché siano predisposte adeguate misure per far sì che non possano esserci, nelle scuole, propaganda e rappresentanza studentesca con idee di matrice evidentemente neofascista". E al quale hanno già aderito Alessandro Portelli (storico e delegato del Comune alla memoria), Rosario Bentivegna (medaglia d'oro della Resistenza), il consigliere comunale del Pd Massimiliano Valerian, il filosofo Gianni Vattimo, l'ex calciatore del Livorno (ora gioca in Ucraina) Cristiano Lucarelli, il senatore del Prc Giovanni Russo Spena, Mauro Bulgarelli dei Verdi, Marco Rizzo del Pdci, i Cobas scuola e l'Arcigay Roma. Il presidente provinciale dell'Anpi, Massimo Rendina, esprime preoccupazione per "l'insorgere dei fascismi, non solo quello storico ma quello strisciante, che ha portato alle aggressioni di Renato Biagetti (accoltellato dopo un concerto a Focene, sul litorale romano, nell'agosto 2006, ndr) e recentemente a Torbellamonaca". Nel corso dell'iniziativa, uno studente ha ricordato le aggressioni compiute al liceo Tasso, nella capitale, da parte "di fascisti che rivendicano di esserlo apertamente". E ha lanciato la proposta di un'assemblea, il 30 novembre, al liceo Farnesina, dove lo scorso anno apparve per la prima volta il Blocco Studentesco, l'organizzazione legata alla Fiamma Tricolore. La consigliera comunale di Rifondazione, Adriana Spera, accusa le istituzioni di "troppa leggerezza sull'argomento" e contesta al Comune di Roma che, "ancora una volta", nell'organizzare l'annuale viaggio ad Auschwitz per le scuole, non siano stati invitati gay, rom e disabili. Ai ragazzi che torneranno da quel viaggio, il consigliere dell'Ulivo in Campidoglio, Paolo Masini, propone di ripulire i muri della città da scritte razziste e xenofobe. "Abbiamo aderito all'appello - spiega Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - perché le persone lesbiche, gay e trans sono tra le prime vittime della propaganda neofascista. Crediamo che favorire una cultura dell'accoglienza e del dialogo sia tra le missioni principali della scuola". Intanto Rendina ha fatto sapere che l'Anpi ha costituito un pool di avvocati, che avranno il compito di denunciare eventuali omissioni di atti d'ufficio da parte di autorità e istituzioni nei confronti di chi propaganda il fascismo, vietato dalla Costituzione e dalle legge Scelba e Mancino.
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