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venerdì 9 novembre 2007

Elezioni Usa: Giuliani apprezzato dagli americani... meno dai repubblicani.

(Sfera pubblica) L’eroe di Ground Zero, Rudy Giuliani, legge i sondaggi e trova un buon motivo di conforto: l’eventuale vittoria nella serrata competizione delle primarie repubblicane potrebbe spalancargli le porte della Casa Bianca. Secondo alcuni attendibili rilevamenti statistici, l’ex sindaco di New York è in leggero vantaggio sulla rivale democratica, Hillary Clinton, quasi certa della vittoria contro Obama e Edwards.

Effetto traino. Giuliani è consapevole dei suoi punti deboli di fronte all’elettorato conservatore. Tuttavia, in sede di nomination l’ex primo cittadino newyorchese può contare su un fattore a suo vantaggio: riesce a intercettare gli elettori più volatili, incontrando i consensi dei democratici in materia di etica e sicurezza.

Sfidante. Nel complesso scacchiere delle primarie, la nomination dei due partiti potrebbe essere condizionata dall’esito della competizione in campo avversario. Difatti, Giuliani è preferito alla Clinton (al momento di uno-due punti percentuali), ma la situazione cambierebbe radicalmente nel caso in cui Obama strappasse la nomina a candidato democratico per la presidenza. È plausibile, quindi, che si lancerà uno sguardo in campo avversario per selezionare il candidato più accreditato nel duello presidenziale.

Popolarità. Rudy Giuliani, nelle prossime strategie comunicative, può calare un altro asso: la popolarità di cui gode oltre confine. Basti pensare che in Italia si parla di imitare il modello-Giuliani nell’amministrazione delle metropoli. Dunque, l’esponente repubblicano può proporsi come il “sindaco degli Stati Uniti” per ottenere consenso, cercando di sedurre la destra cristiana, che osteggia la sua candidatura in ogni modo: le posizioni liberal su temi etici rappresentano un ostacolo insormontabili per neo-con più irriducibili.

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