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venerdì 9 novembre 2007

Parità uomo-donna: Svizzera sempre più in ritardo.

(swissinfo e agenzie) La Svizzera accumula sempre più ritardo nel settore dell'uguaglianza. In questo ambito è passata in un anno dal 26esimo al 40esimo rango della classifica di 128 paesi stilata dal Forum economico mondiale. Dallo studio, pubblicato giovedì, risulta che i primi della classe continuano ad essere i paesi scandinavi. Il crollo in classifica registrato dalla Svizzera risulta da una correzione nel calcolo interno delle differenze salariali fra uomini e donne, spiega il Forum economico mondiale (WEF), autore della classifica. A parità di prestazione, una donna guadagna in media il 60% del salario dei colleghi maschi, contro il 90% dello scorso anno. Lo studio del WEF si basa su quattro criteri: la partecipazione all'economia (impiego, salari, funzioni), l'accesso all'educazione, la rappresentazione a livello politico e la salute. Paesi nordici ai primi posti

Come lo scorso anno, i paesi scandinavi sono gli esempi da seguire. Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda occupano le prime quattro posizioni della classifica. Progressi anche per la Nuova Zelanda, che guadagna due posizioni e si piazza al quinto posto. Seguono le Filippine al sesto rango, davanti a Germania, Spagna, Gran Bretagna e Olanda. La Lettonia e la Lituania si situano dal canto loro al 13esimo e al 14esimo posto.

Guadagnano rispettivamente sei e sette posizioni rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto alla riduzione del divario salariale fra uomo e donna. Sempre fra i primi venti - quindi ben davanti alla Svizzera - il WEF classifica lo Sri Lanka, la Croazia, l'Australia, il Canada, il Belgio e l'Africa del Sud. Italia 84esima Grecia (72. posizione), Malta (76), Cipro (82) ed Italia (84), segnala lo studio del WEF, continuano ad occupare il fondo classifica per ciò che concerne l'Unione europea.

Dal canto suo la Francia (51esima) registra ottimi risultati riguardo l'accesso alla formazione e alla salute. La rappresentazione femminile in seno alle sue istituzioni politiche rimane al contrario decisamente troppo bassa. Negli Stati Uniti rimane insufficiente la partecipazione delle donne alla vita economica. Per questa ragione, il Paese a stelle e strisce si piazza solo al 31esimo rango mondiale.

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