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venerdì 9 novembre 2007

Blair: Un cattolico amico dei gay.

(Rainews 24) La conversione dell'ex premier al cattolicesimo è "questione di settimane". Il cardinale Cormac Murphy O'Connor, arcivescovo di Westminster, e primate della Chiesa di Inghilterra e Galles, accoglierà Tony Blair 'oltre Tevere', assicura l'autorevole rivista cattolica 'The Tablet'.

Secondo la direttrice, Catherine Pepinster, la cerimonia avverrà nel corso di una messa privata nella residenza ufficiale del cardinale, alle spalle della cattedrale di Westminster, nel centro di Londra. Nel suo percorso spirituale, Blair è stato accompagnato da un cappellano dell'aeronautica, John Walsh, e dal segretario del cardinale, Mark O'Toole.

Blair è di fede anglicana, ma da anni si vocifera del suo passaggio alla Chiesa cattolica, a cui appartengono la moglie, Cherie Booth, e i quattro figli. Pressato dagli obblighi costituzionali, quando era a Downing Street non ha mai voluto affrontare in via ufficiale il tema, anche se spesso ha frequentato insieme alla famiglia la messa domenicale ed è arrivato anche alla Comunione (passo, quest'ultimo, che gli aveva attirato gli strali del cardinale Basil Hume).

Nonostante le simpatie cattoliche, durante gli anni al governo Blair ha appoggiato una serie di leggi invise al Vaticano: dalle coppie di fatto alla ricerca sulle cellule staminali, passando per il diritto all'adozione riconosciuto agli omosessuali. Sotto il suo governo, la Gran Bretagna è entrata in guerra contro l'Iraq e la legge per l'aborto non è stata resa più stringente.

Lo stesso Blair, peraltro, è in questi giorni nell'occhio del ciclone sulla stampa cinese, che lo attacca per aver accettato un compenso di 237mila sterline per visitare un complesso turistico di lusso a Dingguan, nella provincia meridionale del Guangdong. Il gruppo Guangda a cui appartiene l'investimento immobiliare avrebbe anche offerto all'ex premier una villa in regalo, dal valore di 38 milioni di yuan. Troppo, per il Guanzhou Daily e per l'organo ufficiale dei giovani comunisti: il discorso pronunciato da Blair a Dongguan, attaccano, è vuoto, totalmente privo di contenuti. "Non c'era nulla di nuovo in quello che ha detto, il discorso allora valeva la grande somma di denaro che è stata pagata da esponenti dell'amministrazione e compagnie?", si legge nell'articolo in cui si prendono di mira i sempre più numerosi inviti a celebrità straniere in Cina. A pagamento, naturalmente.

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