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venerdì 1 febbraio 2008

Moratti: l´Expo è a portata di mano. Domani arrivano delegati e ambasciatori. E il sindaco ripulisce la città.

Sgarbi: attenti alla compravendita dei voti. Rizzo chiede più trasparenza. Bandiere e grandi pulizie in centro per accogliere gli ospiti del Bie.

(Giuseppina Piano - La Repubblica) La città imbandierata e ripulita per accogliere da domani 180 tra delegati Bie, ministri degli Esteri, ambasciatori e invitati da mezzo mondo. E lei, Letizia Moratti, che prova a zittire le voci pessimiste sulla sfida per l´Expo del 2015 contro la turca Smirne: la crisi di governo non azzopperà Milano, assicura, perché «ho parlato con il presidente Prodi e con il ministro D´alema: tutto va avanti, non ci sono missioni internazionali annullate». E a chi le ricorda che l´infornata dei nuovi 40 Paesi votanti si dice remi contro Milano, replica secca: «È ormai da qualche mese che sono entrati e noi ci stiamo già lavorando».
Ci prova, il sindaco, a zittire le Cassandre, ci prova il presidente provinciale Penati assicurando che «il lavoro diplomatico sta andando molto bene». Non ci prova per niente l´assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che si dice «pessimista» e accusa senza mezzi termini la rivale Smirne: «Denuncio il rischio di un mercato nero dei voti». Ottimismo anche da parte di Paolo Glisenti, il segretario esecutivo del Comitato Expo, che ieri ai consiglieri comunali ha ribadito la «soddisfazione per il lavoro svolto», l´assicurazione che «la crisi di governo non ci penalizzerà», la consapevolezza che è sull´Africa che bisogna puntare gli sforzi per recuperare i nuovi Paesi entrati nel Bie, il Bureau dove 140 Paesi assegnano l´Expo.
Basterà? Questo nessuno lo dice, in Comune. E restano i dubbi di una partita difficilissima perché «c´è l´anomalia dei 40 Paesi entrati nel Bie, ma Comune e governo stanno lavorando benissimo», per dirla con il forzista Giulio Gallera. Mentre dal Pd Marilena Adamo insiste sul «forte lavoro del ministro D´Alema», e Davide Corritore sulla speranza che «nessuno tradisca il patto che ha consentito di lavorare insieme: vittoria e sconfitta devono essere di tutti».
A caccia di voti soprattutto in Africa, intanto, nel road show finale. Sul punto, peraltro, Basilio Rizzo invoca «trasparenza: è doveroso sapere quanto è stato speso e come per sostenere la candidatura. So ad esempio che per i tanti invitati alla Prima della Scala sono stati spesi 75mila euro tra alberghi e ospitalità». Un resoconto ufficiale ma soprattutto completo dei costi per la promozione della candidatura non c´è. Ci sono solo alcuni dati dichiarati: 175.880 euro per 21 missioni che hanno toccato 46 Paesi. Dati che riportano, però, solo le spese del Comune, non di altri enti pubblici o privati, con costi che oscillano da 30mila euro per sei persone negli Stati Uniti ai soli 316 euro per una missione di tre giorni in Ghana.
Dati parziali che di per sé non dicono molto. Di certo ora si cercherà di fare il massimo della promozione al Forum con cui, il 4 e 5 febbraio, si presenta ai delegati del Bie il progetto dedicato all´alimentazione. Due giorni di lavori ma anche cene di gala e accompagnatori per lo shopping. Ci sono 180 invitati accreditati da 94 Paesi, «un record nella storia del Bie» assicurano in Comune. Ma del resto il Bie è passato solo due mesi fa da 98 a 140 aderenti. E tra due settimane si replica a Smirne.

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