AN: "Il registro era nel programma del centrosinistra e per fortuna il governo Prodi è caduto.
(Cinzia Arena - L'Avvenire) A Milano entra nel vivo il dibattito sull’istituzione di un registro delle coppie di fatto. La scorsa settimana il Consiglio comunale aveva scelto un nuovo rinvio in commissione, dove ieri l’argomento è stato affrontato, anche alla luce della situazione nazionale. Il centrosinistra guidato da Prodi aveva messo nel programma il riconoscimento dei diritti dei conviventi senza però poi legiferare in materia per le tante polemiche e perplessità che il testo sui famigerati 'dico' aveva sollevato. Alcuni Comuni però hanno deciso di andare per la loro strada istituendo lo stesso i registri, peraltro con scarsi risultati in termini di iscrizioni. A Milano da più di un anno si parla di questa eventualità, ma senza troppa convinzione. Ieri il dibattito in commissione ha visto il centrosinistra (con l’eccezione di tre consiglieri dell’ex Margherita) convergere sulla mozione presentata dalla consigliera Patrizia Quartieri (Prc) che è stata sottoscritta anche da cinque esponenti della CdL tra i quali il capogruppo di Fi Giulio Gallera. La mozione propone l’istituzione del registro anche per le coppie omosessuali e il riconoscimento di alcuni diritti da parte del Comune, a partire da quelli per l’assegnazione degli alloggi popolari e il subentro nei contratti. «Mi sembra doveroso in una città dove un’unione su quattro non è fondata sul matrimonio» ha detto la Quartieri. Gli azzurri si sono spaccati con l’ala formigoniana che ha presentato un altro testo. Nell’ordine del giorno (primo firmatario Aldo Brandirali) si chiede al governo di legiferare in «materia dei diritti fra conviventi senza nessuna confusione con l’istituzione della famiglia» e si propone un’anagrafe dei conviventi che riguardi però solo le coppie eterosessuali e non preveda l’affido di bambini.
I due documenti dovrebbero arrivare in aula tra due settimane. Le date indicate dal presidente Manfredi Palmeri sono due: l’11 o il 14 febbraio. Ma in molti nel centrodestra ritengono che non ci sia fretta. «Noi di An siamo contrari – ha detto il capogruppo Carlo Fidanza –. Il registro era nel programma del centrosinistra e per fortuna il governo Prodi è caduto. Non spetta al Comune prendere queste decisioni ». Sulla stessa lunghezza d’onda Pasquale Salvatore capogruppo dell’Udc: «Sono assolutamente contrario ad ogni tipo di scorciatoia che rischi di minare la solidità della famiglia».
Sì in commissione a due documenti che aprono, con toni diversi, alle coppie di fatto. Ma nella CdL c’è chi frena.
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