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venerdì 1 febbraio 2008

"Il 14 febbraio sposati con chi vuoi tu!” A Roma libero matrimonio per tutte le coppie, etero e omosessuali.

Se lo Stato non sa riconoscere lo “stato” di coppie etero ed omo che si pongono al di fuori delle sfere inquadrabili e delle norme già esistenti, ecco un’idea originale che, seppur nella nota simpatica che la connota, induce però a riflettere seriamente.

(Giovanni Zambito - Affari italiani) Il Governo da poco detronizzato non aveva ancora avuto l’occasione né molta voglia, a onor del vero, di affrontare di petto la questione socialmente pressante e giuridicamente rilevante delle nuove forme di convivenza e il riconoscimento civile di coppie di fatto etero/omosessuali.
Di fronte a una così notevole inadempienza, a colmare, sebbene in parte, una lacuna vistosa e ingiusta ci pensano le associazioni che come in altri casi compensano e rimediano alle tipiche inconcludenti azioni della politica.

Se dunque lo Stato non sa riconoscere lo “stato” di coppie etero ed omo che si pongono al di fuori delle sfere inquadrabili e delle norme già esistenti, ecco un’idea originale che, seppur nella nota simpatica che la connota, induce però a riflettere seriamente. Al grido dello slogan “Le vie dell’amore sono infinite - Il 14 febbraio sposati con chi vuoi tu!” il Partito Umanista per il prossimo appuntamento dedicato alla festa degli innamorati organizzerà un San Valentino molto speciale, la “Giornata della libera celebrazione di matrimonio” in cui dalle ore 15 in poi a Ponte Milvio di Roma coppie di qualsiasi orientamento sessuale, etnia e religione, potranno unirsi in un matrimonio simbolico.

Un modo “diverso” per dare voce a chi vuole veder tutelati i propri diritti senza dover essere necessariamente etero e riportare l’attenzione sul tema dei Pacs, Dico ecc., trascurato e messo in sordina da quasi tutte le forze politiche perché spinoso.
Sul ponte più romantico della capitale, quello consacrato dai lucchetti dei giovani innamorati consacrati e immortalati dai romanzi di Federico Moccia, sono invitate più coppie possibili a sposarsi simbolicamente e tutti coloro che vogliono dare voce ad una politica che vuole essere realmente a tutela dell’individuo, di qualsiasi etnia, religione, sesso e anche di qualsiasi orientamento sessuale.

Da simbolo degli amori adolescenziali, i lucchetti si trasformeranno per un giorno in segni di un (augurato) cambiamento sociale che vuole riportare l’attenzione non solo sul tema della tutela delle coppie di fatto, ma anche sul dare la possibilità a coppie dello stesso sesso di potersi sposare.
Un’iniziativa forte che rischia però di rimanere nell’ombra grazie alla complicità di certa informazione distratta che si presta al gioco politico del silenzio su argomenti che, pur toccando la sfera personale e quotidiana di molti cittadini italiani, vengono spudoratamente snobbati o destinati in minuscoli trafiletti.

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