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venerdì 1 febbraio 2008

Chiesa Svizzera. Il vescovo chiede perdono alle vittime dei pedofili.

(Swissinfo) Bernard Genoud – vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo – si è espresso in merito agli abusi sessuali ai danni di minori compiuti nella sua diocesi: il prelato ha chiesto perdono alle vittime.
Al fine di garantire in futuro maggiore trasparenza, l'ecclesiastico ha deciso di istituire una commissione incaricata di effettuare verifiche in caso di sospetti concernenti membri del clero.

Dopo gli scandali legati ad atti di pedofilia commessi da religiosi, la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo ha deciso di creare una speciale commissione incaricata di intervenire in presenza di situazioni dubbie. L'organo sarà presieduto dalla ex giudice istruttrice friburghese Françoise Morvant.

In particolare, ha spiegato venerdì alla stampa Bernard Genoud, la commissione dovrà registrare tutte le informazioni che riceve in merito a eventuali abusi, controllarne la veridicità e presentare un rapporto all'autorità diocesana. «Suggeriremo sistematicamente alle vittime di rivolgersi alla giustizia civile e, se necessario, le accompagneremo durante l'iter», ha aggiunto il vescovo.

Secondo Genoud, potrebbe anche essere necessario rivedere le direttive della Conferenza svizzera dei vescovi, introducendo segnatamente l'obbligo di denuncia contro i religiosi sospettati di abusi sessuali.

Richiesta di perdono
Si tratta della prima occasione in cui il vescovo Genoud si esprime ufficialmente in merito agli abusi commessi nella sua diocesi. Il prelato ha sottolineato il dovere, per la Chiesa, di domandare perdono alle vittime.
Il religioso ha in special modo evidenziato «la mancanza di trasparenza, di chiarezza, di comunicazione e di coraggio, che hanno purtroppo condotto a casi di recidiva». La linea telefonica speciale, recentemente istituita dal vescovo, è stata utilizzata da 14 persone: due casi sono stati trasmessi alla giustizia civile (uno a Friburgo, l'altro a Ginevra).

«Clero integro»
Il vescovo Genoud ha poi affermato che, nonostante la gravità dei casi in questione, la grande maggioranza del clero è integra e merita di essere difesa. In generale, il prelato ha affermato di non approvare lo spostamento, in caso di problemi, dei preti coinvolti. A suo parere, è necessario trovare soluzioni sul posto.
In merito alla questione dei risarcimenti alle vittime, l'ecclesiastico ha commentato: «Non apprezzo questo termine: preferisco si parli di "aiuto alla ricostruzione"». Secondo Genoud, le somme versate non hanno mai avuto l'obiettivo di pagare per ottenere il silenzio delle vittime. Le cifre sarebbero infatti state calcolate, per esempio, in base alle spese per le cure.

Banca dati
Dal canto suo, il nuovo responsabile delle questioni giuridiche della diocesi, l'abate Nicolas Betticher, ha rilanciato l'idea di creare una banca dati concernete i religiosi coinvolti in casi di abusi. Il prelato ha ricordato che papa Benedetto XVI aveva già sostenuto un'iniziativa simile cinque anni or sono.

Secondo Betticher, è importante assicurare la trasparenza tra i dati disponibili a Roma, quelli della commissione d'esperti in materia di abusi sessuali della Conferenza episcopale svizzera e della commissione diocesana. In generale, ha concluso il sacerdote, le strutture attuali devono comunque essere migliorate.

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