(Il Messaggero) Il consiglio comunale di Roma ha bocciato la delibera di iniziativa consiliare per l’istituzione di un registro delle Unioni civili. Contro 44 consiglieri, dal Pd, all’Udeur al Centrodestra. A favore 11 consiglieri della Sinistra. Nessuno si è astenuto.
Bocciati anche Pd e opposizione. L’aula ha poi respinto l’Odg del gruppo capitolino del Pd che impegnava il sindaco ad attivarsi presso il parlamento per riprendere la discussione sui Cus, offrendo disponibilità al dialogo per una delibera quadro volta alla “risistemazione” dei servizi offerti dal Comune di Roma alle coppie di fatto. Il documento è stato respinto con il voto favorevole di 24 consiglieri, quello contrario di 23 e l’astensione di 9. Per essere approvato, il documento aveva bisogno del voto favorevole della maggioranza più uno dei presenti in aula, cioè 29 dei 56 consiglieri presenti. Subito dopo è arrivata la bocciatura, con 34 contrari, 19 favorevoli e nessun astenuto, dell’odg presentato dall’opposizione che impegnava il sindaco e la Giunta ad adottare e promuovere, nell’ambito delle proprie competenze, tra le altre cose, politiche per detrazioni fiscali per famiglie con figli da 0 a 3 anni, assistenza domiciliare con “tate a domicilio” a sostegno di giovani coppie.
Bocciatura tra i baci. È stata respinta anche la delibera di iniziativa popolare sull’istituzione di un registro delle unioni civili nel comune di Roma. Hanno votato contro 43 consiglieri, 12 a favore, 0 astenuti. Al momento della votazione, in aula Giulio Cesare, prima due donne, poi due uomini si sono baciati sulle labbra.
Manifestazione. Mentre il consiglio dibatteva, nella piazza del Campidoglio 200 persone tenevano un sit-in a favore dell’istituzione del registro delle Unioni Civili. “Roma città laica e dei diritti” recitava uno striscione. E ancora “Pd, pessimo debutto” firmato Circolo Mario Mieli ed i palloncini rossi legati ad un lampione che fanno sventolare lo striscione “coppia di fatto” con le fotografie di Bagnasco e Veltroni. Al termine alcuni dei manifestanti, tra cui Vladimir Luxuria, Angelo Bonelli, Massimiliano Smeriglio, si sono trasferiti nell’aula Giulio Cesare.
Spaccature politiche. «Mi chiedo se esista una nuova maggioranza - ha detto il deputato e segretario di Prc a Roma Massimiliano Smeriglio - che va dal Pd ad An». E’ solo una delle battute polemiche che hanno accompagnato la spaccatura all’interno della maggioranza. Gli risponde Pino Battaglia, capogruppo Pd in Campidoglio: «La Sinistra ha forzato la discussione e ha impedito l’approvazion di un documento che avrebbe consentito di fare un passo avanti». Sta di fatto che Pd e Sinistra non sono riusciti a trovare un punto d’incontro e ogni Odg è stato affondato.
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