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venerdì 4 gennaio 2008

Iowa, il cognome e i soldi non danno la felicità (e la Casa Bianca).

Il senatore afroamericano ha vinto in Iowa il primo voto per le primarie Usa in campo democratico superando Hillary Clinton. Tra i repubblicani Mike Huckabee ha totalizzato circa il 34 per cento, molti punti percentuali in più rispetto al magnate Mitt Romney.
(Panorama) Il senatore afroamericano dell’Illinois Barack Obama e l’ex Governatore dell’Arkansas Mike Huckabee hanno vinto i caucus (assemblee) dell’Iowa, il primo scrutinio primario in vista delle elezioni presidenziali del 4 novembre, rispettivamente in campo democratico e repubblicano.

Obama ha ottenuto quasi il 38% degli scrutini, davanti all’ex senatore della North Carolina John Edwards e l’ex first lady Hillary Clinton, ambedue appena al di sotto del 30%; mentre tutti gli altri candidati sono sotto il 2%. Visti i pessimi risultati i senatori Joe Biden (Delaware) e Chris Dodd (Connecticut) si sono ritirati dalla gara.
In campo repubblicano, Huckabee vince con un distacco di quasi 10 punti sul secondo, l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, un mormone, che potrebbe avere perso già oggi la corsa per la Casa Bianca, nonostante i milioni di dollari investiti nell’Iowa.
Se la cavano tutto sommato abbastanza bene il senatore dell’ Arizona John McCain e l’ex senatore del Tennessee (ed attore di Law & Order) Fred Thompson, ambedue al 13%.
Tra i democratici, i risultati ottenuti da Hillary sono deludenti, anche se l’ex first lady sembra avere il vento in poppa in New Hampshire, dove si svolgeranno le primarie l’8 gennaio, quelle che non di rado in passato si sono rivelate decisive.
I primi commenti a caldo giudicano positiva sia per McCain sia per l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani la sconfitta di Romney. McCain è tra i favoriti in New Hampshire (dove Romney potrebbe andare ora molto peggio di quando inizialmente previsto), mentre le prospettive per Huckabee non sono buone nel piccolo stato del Nord-Est.
Giuliani -che si trova in queste ore in Florida, lo Stato a cui punta per emergere nelle primarie del 29 gennaio- non si è impegnato a fondo nelle prime tappe, consapevole del fatto che i risultati non sarebbero stati buoni viste le sue posizioni relativamente aperte sui gay e l’aborto.
Parlando ai suoi elettori, Obama ha giocato la carta dell’unità tra Americani (ora divisi), mentre Hillary Clinton è apparsa un po’ meno pugnace del solito, probabilmente scossa dai risultati tutto sommato deludenti.
La senatrice dello Stato di New York, pronunciando un discorso dai toni meno battaglieri e meno trionfalistici che in passato, ha detto che non abbandonerà la corsa nonostante la sconfitta ai caucus.
‘’Sono pronta alla campagna, sono pronta a guidare perché in questa elezione è in gioco il futuro dell’America'’, ha detto l’ex first lady, mentre dopo essersi proclamato secondo, Edwards ha spiegato che a suo avviso ‘’ha vinto il cambiamento, ha perso lo status quo'’.

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Gli speciali del New York Times, della Cnn

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