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giovedì 20 dicembre 2007

La protesta sottotono dell'Arcigay contro la giunta capitolina ha una spiegazione. «L’Ater darà ad Arcigay un locale a Testaccio».

(Il Giornale) «Dopo la bocciatura del registro delle Unione civili in aula Giulio Cesare, arriva prontamente il risarcimento per la comunità gay da parte del Cda dell’Ater, che si appresta infatti a votare una delibera nella quale è prevista l’assegnazione direttamente all’Arcigay, di un locale di circa 500 metri quadri nel centralissimo quartiere Testaccio». A denunciarlo in una nota il consigliere comunale di An Federico Guidi e consigliere dell’Ater Marco Di Cosimo che aggiungono: «Nulla in contrario a concedere i locali a tutte le associazioni che legittimamente ne fanno richiesta, tuttavia ci chiediamo perchè alcune associazioni come l’Arcigay debbano avere una corsia preferenziale quando invece ce ne sono altre centinaia che da anni aspettano l’assegnazione. In particolare, riteniamo grave che l’attribuzione dei locali venga effettuata dal Cda in persona dopo aver programmato la modifica del regolamento, che prevedeva il bando pubblico, con l’assegnazione diretta. È irresponsabile pensare di gestire le difficoltà dell’Ater in questo modo, ciò evidenzia come l’azienda non gestisce più le case e affoga, senza soluzioni concrete, nei debiti».

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