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venerdì 4 gennaio 2008

Chiesa, ordine e più ecologia. così Fini cambia pelle ad An. E Berlusconi: vediamoci il 10 gennaio.

Le tesi della conferenza di febbraio. Campagna sul diritto alla vita. Esame d'italiano per immigrati.

(La Repubblica) Al ritorno dai Caraibi Berlusconi tenterà di riallacciare i fili del gidialogo con gli ex alleati bruscamente tranciati con il lancio del suo "Popolo della libertà". È stato nel corso della telefonata di auguri per Natale, prima di partire per le vacanze, che il Cavaliere ha proposto a Fini e Casini un incontro congiunto alla ripresa. Il leader di An si prepara a incontrarlo, assieme al collega Udc, probabilmente il 10 gennaio, ma intanto va per la sua strada e mette le basi per dar vita ad "Alleanza per l'Italia".

Le porte restano aperte a una pacificazione. "Vogliamo avviare un confronto per costruire un nuovo centrodestra, l'unità della coalizione è un valore che va costruito coinvolgendo tutti che hanno valori alternativi alle sinistre" si legge a chiusura delle 19 pagine del documento che traccia le linee del nuovo progetto e alle quali hanno lavorato Ronchi, La Russa, Gasparri, Matteoli e Alemanno. Campagna per la famiglia in linea col Vaticano, stretta su immigrati e sicurezza in stile Sarkozy e svolta ambientalista caratterizzano il battesimo del "Partito degli italiani" in salsa An, che sarà varato in occasione della conferenza programmatica di Milano dall'8 al 10 febbraio. Nuovo partito ma ritorno ai "valori storici della destra".

Intanto, viene lanciata una "campagna in difesa del diritto alla vita e alla persona" che passa anche attraverso il no all'eutanasia, ai dico-pacs-cus del centrosinistra e alle norme anti-omofobiche. Papa Ratzinger non è mai citato nel primo capitolo, ma è il Pontefice la figura di riferimento alla quale "Alleanza per l'Italia" attingerà sul piano dei valori. E tanto basta per parlare di un consolidamento dei rapporti del partito di Fini col Vaticano sui temi etici, dopo le frizioni generate dall'adesione del leader alla campagna laica (poi sconfitta) in occasione del referendum del 2005 sulla fecondazione assistita.

Ma c'è anche un'adesione implicita alla politica di Sarkozy, soprattutto sul fronte della sicurezza e dell'integrazione. La linea della "nuova An" sulla legalità parte dalla proposta di un referendum per abrogare parzialmente la legge Gozzini (che prevede in alcuni casi la riduzione di un quarto della pena per i condannati), per approdare a un giro di vite sull'espulsione dei clandestini "in termini ancora più restrittivi", con inasprimento della Bossi-Fini. La chicca sta nella proposta di inserimento dell'esame della lingua italiana e del giuramento sulla Costituzione per il conseguimento della cittadinanza italiana da parte degli extracomunitari.

Quindi, la vera svolta, quella ecologista, un po' in Al Gore style, con tanto di richiamo al Protocollo di Kyoto. "L'ecologia può e deve diventare un motore dell'economia in una visione politica capace di coniugare ambiente e crescita economica" si legge a pagina 14 del testo approvato da Fini. Certo, tutto questo porta poi a un invito a ripensare l'uscita dal nucleare che "ci ha penalizzati", ma resta come principio di fondo l'affermazione secondo cui la "politica ambientale non può fare a meno di investire nella natura".

Infine le riforme. Alleanza per l'Italia ripropone l'"assemblea costituente" per lavorarvi e si impegna a una "petizione popolare per l'elezione diretta del premier-sindaco degli italiani". Sogna insomma "sistemi di democrazia diretta" come il presidenzialismo "all'americana". Non senza un'autocritica sulla riforma del federalismo varato dal governo Berlusconi che, ricorda la Carta di An, "obiettivamente non incontrò il favore di larghe aree del Paese in cui era avvertita la necessità di una maggiore presenza dello Stato, anziché un bisogno di federalismo".
Il 10 al tavolo di Berlusconi dovrebbe andare anche Casini, che ancora ieri però confermava tutto il suo scetticismo sulle ultime mosse. "Nessuno ha mai detto che deve farsi da parte - ha spiegato in un incontro pubblico a Cortina - Anzi, se ora si facesse da parte sarebbe sleale verso i tantissimi che hanno fiducia in lui. Ma al contempo, noi siamo altrettanto liberi di non stare in un partito padronale. In un partito azienda, la cui nascita la apprendo dai tg, io non ci vado".

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1 commento:

ProjectFabrizio ha detto...

La chiesa e i fascisti assieme come ai tempi del duce
Perfetto, il solito pasticcio alla romana!