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giovedì 17 gennaio 2008

Big Think, quando i video servono a condividere le idee.

http://flickr.com/photos/rkottonau/161053228/
(Panorama) Reading di poesia. Lezioni di storia dell’arte e di drammaturgia. Filosofi che discutono sul rapporto tra fede e ragione. Politici a confronto sulle sfide della democrazia. Ma anche confronti su amore e felicità, vita e morte, gli scenari del futuro. Tutto rigorosamente in versione video e con il massimo grado di interattività. Così come web 2.0 comanda.
Stiamo parlando di Big Think, portale di video-sharing fresco di lancio che è stato subito battezzato come il “You Tube per intellettuali“. Niente immagini sgraffignate dalla tv, esibizioni di pseudo-cantanti o video confessioni di adolescenti chiusi tra le quattro mura della cameretta. Ma solo opinioni ben documentate di esperti intervistati sui temi più caldi dell’attualità culturale.
“Le interviste sono solo un elemento di partenza - spiegano gli ideatori - servono a dare la scintilla alla discussione fornendo un esempio di cosa i leader di oggi pensano su grandi argomenti”. Poi sta agli utenti allargare l’orizzonte e rendere più dialogica la discussione. Attraverso i commenti e non solo. Anche proponendo nuove idee o rispondendo a quelle già pubblicate sotto forma di video-risposta.
Nato dall’incontro tra Peter Hopkins, ex studente di Harvard, e Lawrence H. Summers, segretario del Tesoro Usa durante il secondo mandato di Bill Clinton (la storia di questo incontro è ben raccontata dal New York Times), Big Think intende fare da cassa di risonanza per le migliori idee sulle grandi questioni globali. “Ho sempre creduto che le persone della mia età sono assetate di maggiori contenuti intellettuali”, dice Summers. “L’idea dietro il nostro progetto - spiega il giovane Hopkins - è che bisogna sedersi per qualche minuto e ascoltare le persone che sanno qualcosa in più”.
Chissà se riusciranno in questa impresa anche con i nativi digitali abituati al mordi-e-fuggi di YouTube.

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