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lunedì 19 novembre 2007

Tornano gli anni Settanta, in punta di piedi.


(Panorama) La domanda sorge spontanea, come direbbe qualcuno: “Ma gli stilisti si sono messi d’accordo?”. Tomaia in camoscio, puntale tondo, para in gomma chiara, impunture a contrasto. E un’eleganza lasciata per strada nel corso delle stagioni della moda.

Le sneakers maschili dell’autunno-inverno strizzano l’occhio agli anni ‘70 e si ripropongono come calzature informali, abbandonano del tutto la competizione con il mondo sportivo. Da indossare sotto i completi, nelle tonalità più scure (su tutte il blu), le stringate in pelle, camoscio e (perché no?) qualche dettaglio in tessuto impermeabile o tecnico, riscoprono lo stile del casual. Le tonalità predominanti sono le varianti del bruciato, i marroni, il blu notte e il verdone, vero colore di stagione.

Nate come scarpe americane da college, bicolore, in lino e plastica, le sneakers si sono imposte subito per la loro comodità. Si dice che la loro origine sia legata ai sandali usati alla fine dell’ottocento per il gioco del croquet, e poi scelte per sport emergenti come il tennis e il basket (da qui: scarpe da tennis).

Oggi, dopo aver testimoniato scontri generazionali e sociali, tornano all’uso che le ha rese popolari soprattutto tra i non sportivi: camminare comodi, senza costringere i piedi in tomaie austere e modelli troppo classici per la frenesia della vita quotidiana.

Scarpe da indossare tutti i giorni, a metà tra lo stile casual e quello formale, si adattano ai gusti moderni che le vogliono sempre, anche di sera. Così l’attenzione ai materiali di qualità differenzia le sneakers di ultima generazione dalle calzature tecniche, che viceversa scelgono la strada dell’hi-tech applicato al comfort, con l’obiettivo di migliorare sempre le prestazioni per le quali sono state ideate.

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