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venerdì 18 gennaio 2008

Ovalia, il lato erotico del rugby. La palla ovale dalla A alla Z: un dizionario infarcito di aneddoti, battute e citazioni tutte da ridere.

Il nuovo libro di Marco Pastonesi.

(Alessandra Muglia - Il Corriere della Sera) Se sei rugbista ti ci ritrovi, riga dopo riga, ed è puro godimento. Se sei un tifoso, leggendo resoconti e aneddoti, ti lasci andare a un: «Avrei fatto carte false per esserci». Rimpianto per un piacere mancato. Per chi è un emerito profano è un libro che fa venire voglia di prenotare subito almeno un biglietto per il Sei nazioni (ma forse è troppo tardi, mancano meno due settimane all'inizio). Un piacere annunciato. Tutto questo è Ovalia dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi, ex rugbista e penna della Gazzetta dello Sport, esperta, ironica e fantasiosa. Di quell'umorismo sorprendente che fa dire a Enzo Dornetti: «La prima volta che ho sentito la parola Viagra, pensavo fosse un pilone argentino» (citato alla voce «erezioni»). Ma battute a parte, che avrà mai di erotico questo sport da uomini duri e puri? «L'erotismo del rugby è dappertutto: nella forma ovale del pallone, nell'amplesso della mischia, nella urgenza dei placcaggi, nella felicità terrena della meta», scrive l'autore. Che arriva a definire il rugby «una specie di amore di gruppo, con tanto di orgasmo». Dove i «giocatori godono» nel darle e nel prenderle e gli spettatori fanno altrettanto mentre «sfogano il loro voyeurismo» (non a caso i ringraziamenti di Pastonesi vanno «al popolo del rugby, citato e non, ma sempre eccitato»). Dopo il fischio di fine partita la sensazione «di beata spossatezza» è «simile a quella che invade chi va in meta, augura buonanotte, si gira dall'altra parte e si addormenta». Capito?

PASSIONE DA RIDERE - Attenzione però, il libro non ha nulla di pruriginoso. Come avverte nella prefazione Fulvio Scaparro (proprio lui, lo psicoterapeuta): «L'erotico del titolo è inteso, secondo l'etimologia, nel senso di passione intensa e desiderio ardente». Una passione che non viene confinata in una voce (alla lettera «e» non si trova «erotismo») ma le pervade tutte: sono centinaia e si rincorrono infarcite di citazioni e aneddoti spassosi. E il riso ha poco a che fare con l'hard. Persino alla voce «sesso» (questa invece c'è) si trovano inanellate una via l'altra innocenti barzellette a sfondo sessual-rugbistico. Un assaggio: una donna avvicina in discoteca George Gregan, mediano di mischia australiano, e gli dice: «Vuoi dormire con me per 20 dollari?». E lui: «Sono molto stanco, ma 20 dollari mi farebbero comodo».

IGNORANTI E TERZO TEMPO - Risate e non solo. Scorrendo le 359 pagine del libro (edito da Baldini Castoldi, 17,50 euro) si familiarizza con fatti, personaggi, passato e presente (citate partite dal 1800 agli ultimi mondiali), gergo e regole della disciplina raccontata dalla A alla Z anche con spiegazioni a prova d’ignoranti (in senso letterale, non rugbistico: Pastonesi ricorda che quando si parla di “giocatore ignorante, fisico ignorante, partita ignorante» si fa «un complimento: significa duro, tosto, coraggioso»). Da nozioni ormai note ai più come «terzo tempo» (quello vero, non la versione annacquata che ha debuttato nel calcio sabato scorso), apprezzato dal rugbista Che Guevara e definito dal pilone inglese Jason Leonard «una tranquilla pinta di birra seguita da altre 17 pinte piuttosto rumorose». Fino a definizioni per addetti ai lavori come cap, factotum e Old, quelli che per raggiunti limiti di età possono cimentarsi in un «rugby versione light». Per il folklore consultare invece la voce «soprannomi»: come il Pelé del rugby appioppato a Serge Blanco, «estemo della Francia, bianco di cognome, nero di pelle, fulmineo di gambe».

OVALE E VALORI - Tanti si chiedono perché il pallone è ovale. Risponde Augustin Pichot, capitano dei Pumas: «Perché dentro ci sono più valori di un pallone rotondo». E dei valori della palla ovale si narra alla voce regole: «Avevo sei anni. Mi dissero: si corre avanti, si passa indietro. Per un bambino non è automatico. Poi capisci il senso. Cioè hai sempre bisogno di qualcuno che ti vanga dietro: in aiuto, in soccorso, in sostegno. E visto dall’altra parte: devi sempre aiutare, soccorrere, sostenere il tuo compagno» (Alessandro Troncon, una meta in Scozia-Italia al Sei Nazioni 2007). E infine alla voce calcio le differenze con il rugby. Sintetizza Vincenzo Cerami: «Il calcio somiglia all’Italia, il rugby allo sport».

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