(Panorama) Un orecchio impiantato in un braccio. No, non è la descrizione di un quadro di Salvador Dalì nè tantomeno la sintesi di un racconto dell’orrore. Ma arte pura.
Almeno secondo le inquietanti intenzioni del diretto interessato, Stelios Arcadiou, in arte Stelarc, che dopo aver fatto parlare di sè per aver filmato polmoni e stomaco dall’interno e per essersi presentato in performance ricoperto di aghi, torna di nuovo sotto le luci della ribalta. Stavolta per un’insolita opera che vede sempre il suo corpo come protagonista. Sessantunenne, il cipriota Stelarc ha avuto, comunque, coraggio da vendere. La protesi in cartilagine umana a forma di orecchio è stata coltivata in laboratorio a partire da alcune sue cellule precedentemente asportate. E non è stato facile trovare un chirurgo consenziente, anzi numerose sono state le proteste della categoria per la totale inutilità scientifica dell’operazione e anche di quei pazienti che a trapianti e a chirurgie di ricostruzione debbono ricorrere per la loro stessa sopravvivenza.
Ma alla fine l’ha spuntata lui, trovando la complicità dell’australiana Tissue Culture and Art , un’associazione di artisti con curriculum scientifico nei cui laboratori è stato possible coltivare le cellule alla base del nuovo orecchio.
Dopo le operazioni chirurgiche di Orlan, insomma, Sterlac sembra aggiungere un nuovo tassello ad una body art sempre più disumana.
Prossimo passo, promette Stelarc, un microfono nell’orecchio.
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