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giovedì 18 ottobre 2007

In scena un grande attore: Servillo e l’uomo in frac.

Una nuova versione per uno spettacolo di grande fascino. Correggio, prima nazionale domani sera al teatro Asioli. Sul palco anche Furio Di Castri, Danilo Rea e Javier Girotto.

(Gazzetta di Reggio) Domani sera (ore 21) al teatro Asioli di Correggio debutta in prima nazionale la nuova versione di «Uomini in Frac-Omaggio a Domenico Modugno», ripresa con modifiche dello spettacolo progettato da Peppe Servillo e Furio Di Castri e prodotto per Correggio Jazz 2005. Protagonisti della serata sono Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel, assieme a Fausto Mesolella e Mimì Ciaramella (chitarrista e percussionista della stessa band), insieme al meglio del jazz nazionale.
Sul palco anche Furio Di Castri (contrabbasso e direzione musicale), Danilo Rea (piano), Javier Girotto (sax), Cristiano Calcagnile (il batterista di Bollani); Mimmo Epifani, mandolinista salentino, provvede a fornire il coté folk. Della formazione ufficiale fa parte anche Gianluca Petrella (trombone), che non sarà presente a Correggio.
A proposito di Modugno, dice Servillo che «le sue canzoni sono ancora popolari e parlano al cuore della gente come quarant’anni fa. D’altra parte, in quanto capostipite dei cantautori, Modugno ha sposato modernità e tradizione con spregiudicatezza. E’ stato attore di teatro colto e di cassetta, ha lavorato per il cinema, ha scritto testi dai quali emerge il volto inquieto di un Italia che stava cambiando». E proprio questa teatralità di Modugno fa di Servillo il suo degno interprete. «Modugno è un monumento della canzone italiana - continua Servillo - il suo urlo a braccia aperte “volare” proietta l’Italia dentro il boom economico, dentro la modernità e nel mondo, rivoluziona la canzone, da allora in avanti non più figlia solo del “belcanto”; Modugno trasforma le melodie e il linguaggio, ma resta saldamente radicato nella tradizione popolare, ha un cuore antico e un linguaggio nuovo».
Ed ecco che arriva il jazz, che non ha paura dei classici; le sue modificazioni e trasformazioni di un repertorio vengono dalla conoscenza, dalla riflessione, dall’empatia: la poesia, il gioco, il paradosso dell’interpretazione jazz sono il risultato di una frequentazione affettuosa, non un tradimento. Perché non si può chiedere al jazz di essere filologico, di mantenere una distanza snob dall’originale. Che del resto qui non potrebbe esistere, visto l’elenco degli «Uomini in frac»: un cantante che più «teatrale» non si può, Servillo.
Di Castri che invita a seguire le piste inesplorate del continente Modugno, i colori esotici, gli echi delle bande, gli accenti folk; la solida chitarra di Mesolella; le ance di Girotto, tra melodia e Sud America; il pianoforte di Rea, intenso indagatore dei meandri melodici e armonici del repertorio italiano; la ritmica ricca e up-to-date di Calcagnile; il mandolino antico di Epifani.

Ingresso: posto unico 12 euro (prevendita all’Asioli, tutti i giorni 17/19). Info e prenotazioni: tel. 0522/637813

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