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lunedì 15 ottobre 2007

Vaticano/Monsignor Stenico: Finalmente un ambiguo comunicato ufficiale. Reato contro il sesto comandamento.

Monsignor Stenico si dichiara gay in Tv, sospeso dalla Santa Sede.
Il sacedote è stato ripreso in un filmato mentre adescava un ragazzo.

(Zenit.org - nella foto il Cardinale Julián Herranz Casado) La Santa Sede ha sospeso dall'incarico e sottoposto a procedimento disciplinare monsignor Tommaso Stenico, 60 anni, Capo dell'Ufficio Catechistico della Congregazione per il Clero, che in un filmato andato in onda durante il programma “Exit” aveva dichiarato di praticare la propria omosessualità.

L'ulteriore conferma in proposito, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, arriva quest'oggi dal Cardinale Julián Herranz Casado, Presidente della Commissione disciplinare della Curia Romana e Presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Interpretazine dei Testi Legislativi, in una intervista rilasciata a La Repubblica (15 ottobre 2007).

Il porporato ha infatti affermato che il Vaticano “è già intervenuto, ed anche tempestivamente, con un provvedimento di sospensione”, anche se “per le decisioni finali, ci penserà il tribunale”.

In merito al caso Stenico, il Cardinale ha sottolineato la necessità di lasciare lavorare “in serenità” gli inquirenti che cercano di far luce su tutta la vicenda, “lontano dai clamori dei mass media, perché i processi non si devono fare sui gionali, ma nelle sedi istituzionali”.

Tuttavia, ha tenuto a precisare, “è la Santa Sede la prima ad essere interessata a fare subito pulizia al suo interno. Ma sempre nel rispetto dei diritti umani e dopo il pronunciamento delle autorità giudiziaria”.

A livello generale, ha spiegato, per quanto concerne “i reati commessi contro il sesto comandamento, riguardanti la sfera sessuale, il canone 1399 del Codice di diritto canonico prevede pene severissime, fino alla riduzione allo stato laicale per quell'eventuale sacerdote che pecca con un minore di 16 anni”.

“È lo stesso criterio che sarà applicato a monsignor Tommaso Stenico, già sospeso dal servizio, in attesa delle verifiche degli inquirenti e del pronunciamento del tribunale”, ha aggiunto.

“Quando qualcuno sbaglia, viene giudicato secondo il Codice di diritto canonico o i provedimenti previsti dal regolamento della Curia romana, ma esempre nel rispetto dei diritti, senza pregiudizi e con processi regolari”, ha continuato.

Il porporato ha inoltre dichiarato che da parte della Chiesa “sicuramente c'è tristezza. Ma c'è anche la consapevolezza che si tratta di casi eccezionali, oserei dire unici, che non intaccano tutta la comunità, perché nella Chiesa, nella Santa Sede, ci sono tantissime persone, laiche e religiose, fortemente impegnate a servire il Papa con serietà, determinazione, amore per la parola di Cristo”.

In effetti, ha riconosciuto, malgado “il clamore di casi isolati” “la Commisione disciplinare che presiedo è quasi disoccupata”.

Nell'intervista mandata in onda il 1° ottobre scorso durante la trasmissione condotta da Ilaria D'Amico su “La 7”, quattro persone riprese con volti e voci contraffatti e che si presentavano come sacerdoti, avevano confessato le loro preferenze omosessuali.

Nel filmato il prelato ha ammesso di essere gay, aggiungendo persino di “non sentirsi in peccato” e di aver scelto l'anonimato “per non essere richiamato dai superiori vista l'attuale ferma opposizione della dottrina cattolica in materia di celibato sacerdotale ed omosessualità”.

Il nome di monsignor Stenico è stato rivelato solo successivamente dal quotidiano on-line “Petrus”, diretto da Gianluca Barile, per il quale il sacerdote collaborava e che lo ha licenziato il 9 ottobre scorso in seguito alla sua apparizione in tv.

Nel filmato però erano riconoscibili l'ascensore di accesso alla Congregazione del Clero e la porta di ingresso del Dicastero, ripresi dalle telecamere mentre il monsignore faceva accomodare l’interlocutore.

Dopo una veloce inchiesta interna al Dicastero diretto dal Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Arcivescovo emerito di São Paulo (Brasile), facilitata anche dal fatto che Stenico era l'unico a tenere la chiave dell'ufficio, sono arrivati i provvedimenti disciplinari.

Monsignor Tommaso Stenico, originario di Borgo Valsugana (Trento), dottore in teologia e laureato in psicopedagogia, è collaboratore di “Telepace,” docente di Catechetica e Psicologia, lavora da 25 nella Curia romana e da oltre 30 è psicologo e psicoterapeuta iscritto all’Albo degli psicologi del Lazio.

In sua difesa, in una intervista concessa allo stesso quotidiano “Petrus”, monsignor Stenico ha confessato che “l'episodio è avvenuto realmente", tuttavia ha precisato di non essere gay ma di aver “peccato di superficialità”.

Il monsignor ha infatti dichiarato di voler “scrivere e redigere un libro, una ricerca sul problema dell’omosessualità tra i preti”, e che per tale ragione aveva contattato questo ragazzo dopo aver fatto una ricerca su siti gay.

Il prelato ha sostenuto di aver accettato l'incontro con uno sconosciuto solamente per contribuire a smascherare eventuali sacerdoti infedeli, essendo preoccupato dalla montante campagna di stampa contro la Chiesa.

“In sostanza era solo un esperimento, uno studio sul tema, ed io sono caduto, ma spiegherò tutto ai miei superiori”, ha affermato.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche qui si cerca di accomunare omossessualità e pedofilia. Il canone citato dal Cardinale riguarda le attenzioni verso i minori fino a 16 anni, ma non mi risulta che il ragazzo in questione fosse un minorenne. Allora questo canone non lo riguarda e quindi, come sempre, Mons. Stenico sarà semplicemente trasferito con qualche incarico all'estero finche non si calmano le acque...