Un violento scambio di lettere sui siti lgbt.
Uno può pensarla come crede, ma che il Partito Democratico sia un colosso saldo, granitico e ben piantato è solo una chimera. Scelto Veltroni come leader, con percentuali degne di un partito unito, la realtà è un'altra. Il futuro Pd andrà a sistemarsi molto più a centro dell'attuale governo Prodi, e creerà una spaccatura profonda fra chi ancora crede nella sinistra. Prendete i movimenti gay: domenica, il giorno stesso delle primarie, ecco un vivace scambio di lettere poi pubblicate sui due principali siti lgbt.
Ad aprire le ostilità il sito gay.tv con un titolo sparato sulla home-page: 'I candidati gay del Pd ci chiedono il voto. Con quale coraggio?'. Più chiaro di così...
Risponde dopo poco Alessio De Giorgi, direttore dell'altro sito, gay.it, e uno dei nomi del movimento lgbt presenti nelle liste del Pd. Anche lui, senza troppi peli sulla lingua, accusa il sito Gay tv per la 'piccola carognata' del titolo. Segue una lettera di risposta da parte di Giuliano Federico di gay tv e poi commenti vari.
L'intero epistolario potete trovarlo sui siti. Nulla di nuovo sotto il sole, quello che mi ha spinto a scrivere questo post è soltanto il pensiero di quel che accadrà, i miliardi di litigi che dovremo subire nei prossimi mesi, forse anni, prima delle elezioni, in nome dell'unità del Partito Democratico.
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Ndr: dimentica di dire o forse non sanno a La Stampa, che entrambi hanno partecipazioni azionarie l'uno dell'altro. Democrazia o stupidità? Ma, di questi tempi...
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