(Giorgio Goldoni - Claudio Sabelli Fioretti Blog) Circola in questi giorni in libreria e nei supermercati Esselunga un libro intitolato "Falce e carrello" scritto dal patron della stessa Esselunga, il sig. Bernardo Caprotti.
Consiglio questa lettura a tutti quelli che ancora hanno una immagine mitologica del comunismo , in particolare tosco-emiliano.
A parte ogni altra considerazione emerge chiarissimo il fatto che le comunità locali di queste regioni, in assenza di una vera concorrenza, hanno pagato caro il "monopolio rosso" in termini di prezzi al consumo superiori a quelli di altre aree del paese.
Chi come me ha vissuto parte degli anni ottanta e novanta in quelle aree ricorda benissimo che la Coop non aveva il know-how tecnologico per lanciare i propri ipermercati, già presenti in altre aree del paese, e ha bloccato l'arrivo di concorrenti come la Esselunga con tutti i mezzi. Di ipermercati si cominciò a parlare solamente quando la Coop fu in grado di farli e gestirli.
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Chi come me ha vissuto parte degli anni ottanta e novanta in quelle aree ricorda benissimo che la Coop non aveva il know-how tecnologico per lanciare i propri ipermercati, già presenti in altre aree del paese, e ha bloccato l'arrivo di concorrenti come la Esselunga con tutti i mezzi. Di ipermercati si cominciò a parlare solamente quando la Coop fu in grado di farli e gestirli.
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