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lunedì 15 ottobre 2007

Continua la baruffa tutta casalinga: Gay,tv e il partito democratico.

In risposta all`editoriale del direttore di Gay.it Alessio De Giorgi che non ha condiviso il nostro chiedere ai candidati LGBT del PD `con qualche coraggio ci chiedete il voto`.

In merito all’accusa mossa dal direttore di Gay.it Alessio De Giorgi di aver fatto una ‘piccola carognata’ titolando sul sito di GAY.tv I CANDIDATI GAY DEL PD CI CHIEDONO IL VOTO. CON QUALE CORAGGIO?’ desidero a nome di tutta la redazione fissare alcuni punti.
1. Ringrazio Alessio De Giorgi per essersi tuffato in una politica attiva che spero lo conduca a calcare scene nazionali, come tante volte gli ho suggerito privatamente, auspicando un suo impegno fattivo. E lo ringrazio
anche per aver messo mano alla tastiera e aver scritto il suo editoriale di critica al nostro articolo. La democrazia è esattamente questo. La democrazia non è figlia dei muscoli dei più forti, non è la maggioranza che schiaccia la minoranza, la democrazia, per dirla con il mio conterraneo Flaiano, non è correre in soccorso del vincitore.

2. Considero la definizione ‘piccola carognata’ dell’articolo del direttore di Gay.it un po’ eccessiva, ma conosco la tempra toscana dell’uomo e mi rifiuto di leggerla come una conformazione all’irrespirabile aria di censura che attanaglia la sinistra di governo di questo scorcio di decennio. A scanso di equivoci comunque, caro direttore: a GAY.tv critichiamo e chiediamo conto a nome dei nostri lettori, fornendo loro anche un sempre presente spazio di commento, ciò che reputiamo opportuno rispetto alla nostra coscienza di professionisti.
3. A GAY.tv non ci arroghiamo il diritto di difendere la causa LGBT, secondo noi non è nostro dovere decidere e imporre ciò che è più funzionale alla causa. Quello lo fanno le organizzazioni rappresentative, le associazioni, i deputati eccetera. GAY.tv è un organo di informazione, non di propaganda. È nostro dovere raccontare, far emergere incongruenze e chiedere conto del proprio operato a chi si espone nella rappresentanza delle istanze LGBT. Quando i gay sbagliano, a GAY.tv lo raccontiamo. Troppo facile criticare solamente fascisti e destra. Troviamo molto costruttivo e utile invece criticare chi, più vicino alla causa, continua a peccare di timore reverenziale e attaccamento al potere. La politica si fa altrove, noi siamo i controllori della politica. Soprattutto: cerchiamo di offrire ai nostri lettori gli strumenti per controllare la politica. Debbo essere sincero: non ci riusciamo sempre. Ma con altrettanta sincerità posso dire che sempre ci proviamo. Davvero.
4. GAY.tv ha fatto il suo dovere informativo. Abbiamo mandato messaggi dei nostri lettori a Walter Veltroni in persona, pubblicati in una pagina de L’Unità. Abbiamo fatto votare in un sondaggio i nostri lettori sulle preferenze. Abbiamo informato sul fatto che ci fossero le primarie e che ci fossero candidati LGBT. La proprietà di GAY.tv (che detiene anche una consistente quota di Gay.it) non ha mancato di fare una telefonata in cui si lamentava un’eccessiva pubblicità al Partito Democratico. Ma abbiamo mantenuto la linea, pensando e riconoscendo come eccezionale l’evento delle primarie del Partito Democratico. Questo grazie anche ad una proprietà che ci lascia completamente liberi.
5. Alessio De Giorgi farebbe cosa utile, da candidato LGBT al PD, erede di questo governo (non è forse il PD l’erede di questo governo in carica? Come negarlo? Pensate davvero che tutti gli Italiani siano disposti a farsi prendere in giro? Tanti sì, tutti no), a rispondere alle domande poste dalla lettera da noi pubblicata, che sintetizzo:
a. sul librone giallo di programma di governo steso insieme alla sinistra radicale, non c’è alcun diritto pubblico alle coppie di fatto (la Bonino esce sbattendo la porta, anche se poi finisce al governo e fa ancora oggi il ministro).
b. Coppie gay inesistenti nella politica di esenzione fiscale per i nuclei familiari che aggregano la società e favoriscono i meccanismi di solidarietà sociale.
c. Reintroduzione dell’imposta di successione per le coppie gay con aliquote massime, una specie di legge di strozzinaggio per scoraggiare la nostra affettività gaylesbo e la nostra propensione a costruire vite insieme.
d. Proposta di legge DICO, che è un topolino offensivo, dopo l’annuncio di due anni prima di Prodi rilanciato da una homepage di Gay.it che strillava ‘PRODI PER IL PACS’: i DICO sostanzialmente non riconoscono nessuna esistenza di una affettività tra gay e lesbiche degna di un riconoscimento di tutela quale vincolo sociale. Una legge fatta dalla sinistra che dice: il vostro amore non è degno di essere riconosciuto dalla nostra repubblica.
e. I DICO, rilasciati da un Consiglio dei Ministri, non vengono mai presentati al parlamento, grazie all’abile regia di uomini del Vaticano che ringraziano pubblicamente il segretario dei DS Fassino, che è il king maker del PD per cui Alessio De Giorgi e gli altri candidati LGBT ci hanno chiesto il voto. Grottesco davvero.
f. In commissione giustizia al Senato i DICO vengono ribattezzati CUS, per morire definitivamente, confermando la strategia della foglia di carciofo. Prodi promise i Pacs, con grande rilancio di una homepage di Gay.it, poi in tre anni le foglie volano una dopo l’altra e non resta nulla.

Può darsi che il titolo di GAY.tv in cui chiedevamo ‘con quale coraggio ci chiedete il voto’ sia denigrante del lavoro dei candidati LGBT del PD e giochi alla sfascio. Può darsi che nel PD lavorerete così bene voi candidati LGBT da costruire certezze che diventino leggi. Ne daremo notizia prima di tutti e gioiremo e riconosceremo i meriti, direttore. Stanne certo.

Giuliano Federico
redazione@gay.tv

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Ma Gay tv oltre a questa sbrodolata è in grado di indicarci un'alternativa o è "propaganda". E come mai si accorgono solo ora dell'inadeguatezza e delle incapacità politiche di quelli che si sono auto investiti quali rappresentanti dei Gay dando precise indicazioni di voto? Probabilmente anche loro, come molti, s'illudevano.
E poi, le adunate nelle piazze, non hanno alla fine sortito un effetto contrario a quello che gli organizzatori si proponevano lasciando sconfitti, impotenti, frustrati ed umiliati qualche migliaio di persone? E tutti quei personaggi che girano attorno e dentro al movimento che si richiama alla sinistra ed al centrosinistra che non perdono occasione per promuovere personali iniziative sgangherate (Circolo Mieli vs Arcigay Roma vs, Marrazzo contro Panariello, Mancuso/omofobia contro Malgioglio, ecc.) dimenticando di rappresentare molte persone. Un po di cautela e prudenza non guasterebbe, o è solo una ricerca di visibilità per future carriere politiche?
La misura è colma non è venuto il momento di fare pulizie anche negli angoli? Quanta strada c'è da fare ancora. E con lo sconquasso della politica italiana non sappiamo con chi si farà

La redazione di Notizie gay.
Federico Salviati.

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