(Trotzky) L'ennesimo scontro a tutto campo tra il movimento di liberazione degli omosessuali e gli irriducibili omofobi fondamentalisti ha visto ancora una volta i primi come vincitori.
La mentalità occidentale nei confronti del sesso è profondamente cambiata, ma i rappresentanti delle religioni continuano a rifiutarsi di prenderne atto.
Anche gli omosessuali australiani - riporta il The Age, di Canberra - hanno vinto la loro battaglia per il superamento delle discriminazioni nei loro confronti. I media non parlano d'altro che del prossimo annuncio da parte del primo ministro, John Howard, della concessione ai conviventi omo dello stesso diritto alla pensione del partner di cui godono i conviventi etero e i cittadini sposati.
Non è ancora possibile accedere alla richiesta di istituire il matrimonio tra omosessuali, a causa della forte opposizione dei partiti cristiani e conservatori. Democratici e verdi tuttavia già si stanno dando da fare perché il governo adotti una politica di più ampio respiro, concedendo l'uguaglianza di trattamento per quanto riguarda le tasse e l'assistenza sanitaria. Da parte sua poi la Commissione per i diritti umani e le pari opportunità ha identificato numerose leggi da emendare in quanto discriminatorie nei confronti delle coppie omosessuali.
Gli attacchi dei fondamentalisti ai diritti umani non finiranno certamente né oggi né domani, ma abbiamo notato con piacere che la loro virulenza va scemando di pari passo con l'aumento della forza del movimento di liberazione degli omosessuali in ogni parte del mondo.
Solo in Italia la realizzazione dei diritti civili va a rilento, grazie alle posizioni incredibilmente antistoriche e antieuropee della nostra classe politica, ma l'Europa non tarderà a mettere in riga quei partiti che non si adegueranno alle sue raccomandazioni.
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