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venerdì 7 dicembre 2007

Tutti in pista! Si scia dal Trentino alla Sicilia: ecco dove e quanto costa.


(Panorama) La neve c’è. E il maltempo annunciato per le prossime ore ne porterà altra. Nel week-end dell’Immacolata parte ufficialmente la stagione sciistica e tutti i principali impianti saranno pronti ad accogliere i turisti. Ma come scegliere la località migliore? Le proposte sono davvero tante, prezzi e piste però si differenziano molto.

In Italia si scia un po’ dappertutto, dalla Valle d’Aosta alla Calabria. Ma di certo è il Trentino la regione che detiene il primato delle piste. Con un unico skipass si accede ai tracciati del Dolomiti Superski che raggruppa 12 comprensori (anche in Veneto) e rappresenta il più vasto circuito sulla neve del mondo. A disposizione degli sportivi ci sono oltre 1200 chilometri di piste servite da 450 impianti. Qui si trovano alcune delle discese più belle: Val di Fassa-Carezza, Moena-Trevalli, Val di Fiemme, San Martino di Castrozza-Passo Rolle. L’offerta è entusiasmante, ma i prezzi non sono popolari. Lo stagionale costa 590 euro. Un giorno in alta stagione si paga 42 euro, sei giorni 209.

Anche sulle grandi vette è possibile sciare immersi in scenari mozzafiato. Il Monterosa Ski si sviluppa fra le valli aostane di Ayas e di Gressoney e quella piemontese di Alagna. L’offerta è ampia e consente di ripercorrere la storia. Il collegamento fra Cervinia e Zermatt, per esempio, valicando il Colle del Teodulo porta sul percorso usato per secoli dai contrabbandieri a cavallo tra Italia e Svizzera. Qui il giornaliero costa 36 euro, il settimanale 205. Sempre nelle Alpi occidentali, inoltre, c’è l’Espace St. Bernard, tra La Thuile e La Rosière che unisce la Val d’Aosta alla Savoia.

Chi abita nelle grandi città del nord e vuole restare vicino a casa può pianificare una vacanza in Lombardia. I comprensori sono molti, ma non tutti godono di buona fama. Artavaggio ha impianti abbastanza datati, Madesimo è sempre molto pieno, Livigno ha collegamenti scarsi. Il comprensorio Adamello ski, invece, è stato recentemente rinnovato e ora offre un buon numero di piste. Al Passo del Tonale è stata abbassata la stazione di partenza dell’ovovia Paradiso; a Temù sono state costruite quattro nuove seggiovie, collegate con Ponte di Legno. Dal capoluogo, poi, si può raggiungere il Tonale in soli 15 minuti con l’ovovia inaugurata nell’estate del 2006. Il biglietto giornaliero per tutte le piste costa 33 euro, il settimanale 176.

Sicuramente più famoso per il mare, il centro Italia offre anche alcune soluzioni sulla neve. Situata sul un valico tra Toscana ed Emilia, l’Abetone è la località montana più famosa degli appennini. Il toponimo deriva da un enorme abete che fu abbattuto nel secolo scorso per costruire la strada di collegamento tra le due regioni. Il comprensorio sciistico ha 3 cabinovie, 9 seggiovie e 15 skilift. In tutto ci sono 50 chilometri di piste, più 13 chilometri per il fondo. I prezzi non sono bassi: lo skipass giornaliero in alta stagione costa 34 euro. Spostandosi nel Lazio, si trova la più attrezzata area sciistica del Centro: il Terminillo. In tutto ci sono 15 impianti di risalita e circa 40 chilometri di piste. Una giornata sulla neve costa 21 euro.

Più a Sud la proposta si assottiglia. In Calabria, a Camigliatello sulla Sila, c’è una cabinovia a otto posti che risale il monte Curcio e serve due piste, una rossa e una blu, dotate di innevamento artificiale. Sull’Aspromonte, invece, si trova Gambarie dove, nel 1956, è stata costruita la prima seggiovia del meridione. Oggi si contano tre piste rosse, una nera e una blu. Una possibilità unica la offre, invece, la Sicilia. Qui si può sciare sull’Etna che annovera due comprensori: quello di Nicolosi, a sud, e quello di Piani di Provenzana-Linguaglossa, a nord. Il primo, più grande, comprendendo 6 skilift e una ovovia a sei posti. Il giornaliero costa sui 15 euro. E in Sardegna? Qualcosa si trova in provincia di Nuoro, nel territorio di Fonni, il paese più alto dell’isola: uno skilift e una manovia risalgono il Monte Spada, nel massiccio del Gennargentu.

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