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venerdì 7 dicembre 2007

Concia vs.Binetti.Un combattimento già vinto. Dalla Binetti.

Ecco il mio comunicato stampa di stamattina sul no di Paola Binetti alla fiducia sull’Emendamento Sicurezza.

“Paola Binetti con il voto contrario alla norma contro l’omofobia tradisce se stessa, tradisce questo paese, non rispetta la costituzione, e facendo valere un vincolo esterno più delle sue responsabilità di parlamentare viene meno al suo mandato. E tradisce me . Tradisce il mio grande sforzo di donna omosessuale che si è messa davvero in gioco per aprire un dialogo anche con lei oltre gli steccati, oltre le ideologie, oltre i muri invalicabili che rischiano di far arretrare questo paese ai tempi bui. Ha vinto in lei l’integralismo sopra il rispetto per le persone. E di questo non può rispondere ad altri se non alla sua coscienza. E la sua coscienza non può dirle che è giusto infamare, insultare, offendere, incitare all’odio verso milioni di cittadine e cittadini omosessuali. Perché non è coscienza cristiana. Non è coscienza civile. Nella mia richiesta di dialogo di ieri sull’Unità le avevo aperto un’autostrada, lei alla prima occasione mi ha risposto con un muro altissimo. Mi appello al mondo cattolico perché faccia sentire la sua voce. Mi appello al PD perché si batta con tutte le sue forze affinché quella norma alla Camera non venga stralciata. Non sarebbe da paese civile: senza, non sarebbe un paese in cui noi omosessuali possiamo vivere perché considerati dei reietti. E chiedo a Paola Binetti di domandarsi fino in fondo se il PD è il suo partito, visto che quello che tutti vogliamo è che questo Partito sia il Partito del rispetto e del dialogo tra diversi.”

Anna Paola Concia – Coordinamento Politico Nazionale PD
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Ndr. Uno dei due se ne deve andare dal Pd, probabilmente la più debole. Paola Concia, ovviamente visto che il governo, per bocca del ministro Chiti prevede di emendare la norma di cui si discute.
Alla fine non se ne andrà nessuno. Il rischio è restare disoccupati, i nostri politicanti non hanno professioni. Oppure, nel caso della Concia andrà a finire all'Arcigay o in qualche consiglio comunale. C'è sempre posto per tutti da quelle parti. Il quoziente intellettuale non conta.

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