banda http://blografando.splinder.com

venerdì 7 dicembre 2007

"Cocaina", arriva il docu-choc. E Gasparri chiede la sospensione dello spot.

Il 9 dicembre il programma sull'invasione della polvere bianca in Italia. Gli autori: "Raccontiamo i conflitti, i temi su cui la gente s'interroga".

(Leandro Palestini - La Repubblica) Quando i politici invocano la censura televisiva preventiva, c'è da tenere dritte le antenne: vuol dire che quel programma coglie nel segno. La conferma viene da Maurizio Gasparri (An). RaiTre annuncia che domenica sera trasmetterà Cocaina, film in presa diretta di Roberto Burchielli e Mauro Parissone, e l'ex ministro chiede prontamente la sospensione dello spot ("vera e propria pubblicità per la cocaina") e il blocco del programma.

"Ma il problema cocaina esiste, è giusto che il servizio pubblico ne parli", rispondono Francesco Ferrante e Franco Ceccuzzi del Pd, il verde Marco Lion. E Paolo Ruffini, direttore di RaiTre, nel confermare che il documentario si vedrà, spiega: "Cocaina racconta in presa diretta un mondo che non vediamo anche se è sotto i nostri occhi. Un po' come avevamo già fatto con Residence Bastoggi. È un distillato di realtà confezionato come un film".

Cocaina viene definito docu-choc. Vedendo in anteprima il film si ha in effetti la percezione di un nuovo modo di lavorare. "Vogliamo raccontare i macrofenomeni sociali, i conflitti, i temi su cui la gente si interroga", spiega Burchielli, che firma anche la regia: "Lo facciamo scrivendo le storie al contrario, demolendo i luoghi comuni". Così con "L'Italia si guarda allo specchio" (titolo provvisorio) il 9 dicembre si prenderà di petto il fenomeno dell'invasione della polvere bianca.

Da una nottata con un poliziotto della Mobile che documenta lo spaccio a Milano si passa alle testimonianze di ex spacciatori e di consumatori insospettabili: una dose di coca costa poco, oggi i muratori sniffano anche per fare un turno in più. Molti parlano a volto scoperto, grazie al paziente lavoro degli autori di H24 Film: quasi degli "infiltrati", passano mesi con i protagonisti delle storie. Gli altri film in onda su RaiTre (da febbraio) toccheranno i temi della paura, dell'insicurezza, del senso di giustizia.


Partendo da storie quotidiane. "Un tema centrale, due-tre protagonisti, la telecamera digitale che li segue a ogni passo, per mesi. Il racconto puro è semplice delle loro vite", dice Burchielli. La scelta degli argomenti? "Ci interessa vivere i fatti mentre accadono, trattare storie forti, centrali, popolari", spiega Parissone, l'altro autore: "Storie che siano accessibili a tutti e non solo a quelli che si possono permettere l'abbonamento a Sky. Dare la possibilità di conoscere, di capire in che paese viviamo non può essere un privilegio a pagamento, ma un diritto civile". Non a caso, la premiata ditta Burchielli-Parissone nel 2007 ha ricevuto riconoscimenti per Stato di paura su via Anelli a Padova (premio critica Ilaria Alpi) e Napoli, vita morte e miracoli (premio Flaiano per la Tv).

Sphere: Related Content

Nessun commento: