(Nove da Firenze) La giungla più fitta e il mare sono sicuramente gli ambienti del nostro pianeta che presentano la maggiore biodiversità. In alcuni casi, certi organismi molto sensibili alle alterazioni ambientali possono essere presi in considerazione come veri e propri indicatori. In questo senso gli organismi marini, come i cetacei, le tartarughe e i pesci cartilaginei, all’apice delle rispettive piramidi alimentari e che svolgono un ruolo fondamentale nelle reti trofiche sono sicuramente quelli che più di altri assumono importanza. È per tale motivo che lo STECF, la commissione tecnica per la pesca dell’UE, si impegna costantemente attivando programmi di valutazione. Uno di questi programmi ha visto ARPAT come coordinatore e gestore di una grande mole di informazioni raccolte in tanti anni di lavoro coordinato al livello di bacino mediterraneo. Il 10 11 dicembre 2007 si terrà una riunione tecnica a Livorno, che consentirà di valutare i risultati finali di questo lavoro di coordinamento per produrre un rapporto finale da inviare a Bruxelles. In tale rapporto sono prese in considerazione le 15 specie di razze che vivono nel Mar Mediterraneo.
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