(Sabrina Cottone - Il Giornale) Una fiction Rai per raccontare la vita milanese di Maria Callas e la sua Scala. Un omaggio importante anche se arriverà oltre il tempo massimo del 2007, trentennale della morte della Divina. Il sindaco, Letizia Moratti, ne ha discusso con il presidente della Rai, Claudio Petruccioli.
«Oltre che spazi, servono anche contenuti. E mi auguro che si dia maggiore attenzione ai personaggi milanesi più celebri, come appunto la Callas», ha detto la Moratti, incassando una disponibilità di massima della Tv di Stato.
Insomma, non di sola Isola dei Famosi vivrà la nuova sede Rai di via Mecenate, i settemilacinquecento metri quadrati che hanno sostituito i vecchi studi della Fiera, inaugurati in pompa magna dai vertici di viale Mazzini.
Ma è stato lo stesso Petruccioli a riconoscere che non è abbastanza. «Milano non è figlia di un dio minore, è giusto chiedere un’ulteriore valorizzazione» le parole del presidente mentre un presidio dei lavoratori protestava davanti all’ingresso. (...)
(...) Colpa del progetto a scadenza su via Mecenate. Il contratto d’affitto dell’area Caproni (si vocifera un milione ogni 12 mesi) dura 6 anni. Alla scadenza nessuno può essere certo di che cosa accadrà. Inoltre i dipendenti Rai temono che il polo milanese non sia pronto per l’Expo. A lamentarsi per l’assenza di prospettive solide sono anche molti politici, dall’azzurra Mariastella Gelmini a Roberto Caputo, Sdi. E il presidente della Provincia si augura che non ci siano «interferenze politiche come per Malpensa». Formigoni ha consegnato brevi manu a Petruccioli la proposta di contratto di servizio regionale che è all’esame dell’aula al Pirellone. «Un modo di attuare il federalismo anche nelle telecomunicazioni, con produzioni legate al territorio. E i contratti potranno essere estesi anche alle tv private» spiega il governatore. Petruccioli non si tira indietro ma chiede che la Regione metta sul piatto una parte del denaro: «L’importante è che oltre al contratto ci siano anche i finanziamenti. Poi certamente si può pensare anche a contributi economici della Rai».
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