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lunedì 10 dicembre 2007

Corruzione: la lotta, i dati, le chiacchiere e gli arresti eccellenti.

Marco Verzaschi (Udeur), ex sottosegretario alla Difesa | Ansa
(Panorama) “Quando la democrazia è debole, vischiosa, fa fatica a decidere e non ha controlli, è quello il momento in cui si sceglie di aggirare la norma per cercare corsie preferenziali. E la corruzione diventa forte”. Parole dure quelle usate dal sindaco di Roma e leader del Partito Democratico, Walter Veltroni, nel suo intervento alla presentazione della prima mappa (qui il .pdf) dell’Alto commissariato anticorruzione, presieduto da Achille Serra (ex prefetto della Capitale), durante il convegno su Legalità, trasparenza e sviluppo della città, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla corruzione.

Giudizi netti che prospettano scenari foschi: le Mani Pulite del ‘92, pur avendo spazzato via almeno mezza Prima Repubblica, non sembrano aver mondato tutto. E infatti si sta, secondo Veltroni, riavvicinando quel fenomeno che è stato combattuto 15 anni fa e che “sembrava esser stato sconfitto”. Un intervento più da amministratore pubblico che da leader di partito, quello di Veltroni. Corroborato sia dai dati contenuti nella mappa dell’Alto Commissariato guidato da Serra sia dalle “coincidenze” della cronaca.
Intanto, i numeri: sono ben 6.603 le sentenze di condanna definitive per corruzione registrate nel periodo 1996-2006, dice il rapporto del pool di Serra. Di queste, il 35% (più di una su tre) riguarda il reato di corruzione nella gestione della cosa pubblica: dal peculato (4.737 sentenze, 25,5%), all’abuso d’ufficio (4.634 sentenze, 24,9%), alla concussione (2.579 sentenze emesse, 13,9%). Considerando invece il periodo gennaio 2006 20 novembre 2007, la mappa evidenzia che su 6.752 persone denunciate nella pubblica amministrazione, 3.219 sono riferibili alla sanità, con un’incidenza vicina al 50% del totale.
Potrebbe far parte della statistica (e passiamo così alle coincidenze della cronaca), anche l’ex sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi, mandato agli arresti domiciliari, proprio mentre Veltroni e Serra disquisivano di corruzione.

La misura cautelare, secondo quanto riportato dall’Ansa, si riferisce a quando Verzaschi, all’epoca appartenente a Forza Italia, ricopriva dal 2003 la carica di assessore regionale alla Sanità del Lazio, nella giunta di centrodestra guidata da Francesco Storace. Oggi esponente dell’Udeur, l’ex sottosegretario è accusato - stando all’ordinanza del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e del sostituto Giovanni Bomrardieri e firmata dal gip Luisanna Figliolia - di corruzione e concussione. La vicenda in cui sono indagati diversi manager e politici, riguarda presunte tangenti pagate da Anna Iannuzzi, soprannominata Lady Asl.

Verzaschi - dimessosi dall’incarico ministeriale il 6 dicembre scorso - ha una lunga carriera politica alle spalle e una discreta propensione al cambio di casacca. Nel ‘95 è stato eletto per la prima volta nel Consiglio della Regione Lazio, incarico rinnovato nel 2000 e nel 2005. Tra il 2000 e il 2002 è stato Commissario per l’emergenza rifiuti per Roma e provincia, delega estesa poi a tutto il Lazio. Dal 2000 al 2003 ha ricoperto l’incarico di assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile, assumendo, successivamente, e fino al 2005, la responsabilità di Assessore regionale alla Sanità. Proprio il 2005 è l’anno in cui Verzaschi lascia Forza Italia e la Cdl (”dopo 11 anni è venuta a mancare la passione”, disse) per passare all’Udeur di Clemente Mastella, fino a diventarne segretario regionale del Lazio.
In molti si sono chiesti se questa mattina Veltroni, mentre parlava in Campidoglio, stesse pensando a lui…

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