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lunedì 10 dicembre 2007

Svizzera. I vescovi esortano a confessarsi frequentemente.

(Radio Vaticana - Apic-CAMPISI) La Conferenza Episcopale Svizzera (CES) esorta i fedeli alla confessione individuale. In una lettera pastorale presentata ieri a Berna, durante la conferenza stampa che ha illustrato i lavori della 278.ma assemblea ordinaria svoltasi dal 3 al 5 dicembre, l’episcopato evidenzia la dimensione personale ed individuale del peccato e del perdono. Il presidente della Conferenza episcopale, mons. Kurt Koch, vescovo di Basel, ha presentato inoltre ai giornalisti la pubblicazione in formato tascabile “Parole di Benedetto XVI alla Chiesa in Svizzera”, che consta di tre allocuzioni del Papa ai vescovi e agli abati territoriali della Svizzera; la brochure “Morire nella dignità”, tratta dalle note pastorali della CES del 2003 sull’eutanasia e l’assistenza al suicidio; ed ancora il “Lessico dei termini ambigui e controversi sulla famiglia, la vita e le questioni etiche” pubblicato nel 2003 dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e già tradotto in diverse lingue. Affrontando il tema dell’eutanasia mons. Koch ha affermato che “l’aiuto al suicidio non può mai essere giustificato”, mentre nella brochure la Conferenza episcopale evidenzia l’importanza della solidarietà e dello sviluppo delle cure palliative. Il presidente della Conferenza episcopale e l’abbate Felix Gmür hanno anche riassunto le raccomandazioni che i vescovi hanno elaborato sulla III Assemblea Ecumenica Europea di Sibiu.

Sul rispetto della natura i presuli propongono dall’1 settembre al 4 ottobre “un tempo di preghiera per la salvaguardia del creato e l’incoraggiamento ad uno stile di vita sostenibile”. Le date che contrassegnano il periodo scelto corrispondono alla Giornata della creazione per le Chiese ortodosse e alla festa di San Francesco d’Assisi. Tra gli argomenti che hanno impegnato particolarmente la 278.ma assemblea ordinaria la pastorale giovanile. La Conferenza episcopale ha deciso di dar vita ad un Consiglio dei Giovani, come organo consultivo per il vescovo a capo del dicastero che si occupa della pastorale giovanile. Presentati anche i preparativi in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, che si svolgerà nell’agosto 2008, e le diverse manifestazioni per i giovani che non potranno raggiungere l’Australia.

Rispondendo poi alle domande dei giornalisti, sulle coppie dello stesso sesso mons. Karl Josef Romer, segretario emerito del Pontifico Consiglio per la Famiglia, ha affermato che tali coppie devono poter regolare questioni amministrative, di successione o altre questioni giuridiche, ma che a tal proposito basta un contratto di diritto privato. Mons. Romer ha inoltre evidenziato che “dove ci sono bambini c’è una famiglia” ma che non si può essere figlio di due padri o di due madri. Per il presule non si può parlare ugualmente di matrimonio e di pacs, non si possono rendere uguali cose che non lo sono: “Non c’è alcuna ragione di eguagliare il matrimonio, ciò non può che relativizzarlo”. Infine sulle vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, mons. Koch ha prospettato la possibilità di aiuti finanziari per accompagnamenti psicologici aggiungendo che ogni caso è particolare.

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