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mercoledì 10 ottobre 2007

Genet, un poeta maledetto.

Un chant d'amour (Francia 1950)
di Jean Genet, con: Lucien Sénemaud, Java, Coco Le Martiniquais, André Reybaz.
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(Vincenzo Patanè - www.culturagay.it) Avvicinandosi verso una prigione, un carceriere si accorge che il braccio di un prigioniero cerca vanamente di afferrare da una finestra una ghirlanda di fiori che un altro recluso cerca di passargli dalla sua finestra. Il carceriere, incuriosito, passeggia per il corridoio e spia nelle celle, in ognuna delle quali un prigioniero si masturba. In particolare, il suo occhio è attratto da due prigionieri in celle attigue: un giovane muscoloso e tatuato in canottiera che balla da solo ed un tunisino. Questi, magnetizzato dalla presenza dell'altro, sfoga sul muro il suo irrefrenabile desiderio di sesso: lo bacia, vi si striscia contro, lo sfrega, si masturba su di esso finché non vi passa attraverso una cannuccia, inserita in un piccolo foro, il fumo di una sigaretta che l'altro aspira avidamente. Il carceriere, molto eccitato, irrompe nella cella del tunisino, lo frusta con la cinghia e, in un secondo momento, gli mette una pistola in bocca.Alcune scene spezzano ritmicamente il racconto: la ghirlanda che continua a ciondolare, alcuni corpi nudi aggrovigliati plasticamente in controluce e la visione del tunisino che, eccitato ancor più dall'azione del carceriere, sogna di essere romanticamente con il suo compagno in un bosco.Il carceriere lascia la prigione, osservando ancora una volta la ghirlanda che ciondola senza successo da una finestra all'altra: voltatosi, non si accorge però che è stata finalmente afferrata.

Vi proponiamo un'estratto del film.




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