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mercoledì 10 ottobre 2007

Coppie di fatto: Ennesimo rinvio per il pdl Zanca in Emilia-Romagna.

(Queerway) Ancora bloccata la legge Zanca in Emilia-Romagna sulle coppie di fatto. I consiglieri dei Ds e della Margherita hanno votato l'ennesimo rinvio dello stop chiesto per "approfondimenti" riguardo al provvedimento che intenderebbe "armonizzare" il termine "famiglia" inserendo in esso il criterio della convivenza.
Lo stop naturalmente mira a posticipare la discussione della legge regionale a dopo le primarie del PD. Il tema, infatti, è di quelli che possono spaccare la coalizione di centro sinistra che governa in viale Aldo Moro ed è uno dei temi più "scottanti" del nascente partito democratico. A dichiarare lo stop preventivo in vista delle elezioni delle assemblee costituenti sono gli stessi esponenti del PD:
"Non si è voluto creare un incidente d'immagine per il Pd".

A lanciare il salvagente alla maggioranza la lettera del consigliere di Forza Italia Gianni Varani che chiedeva il rinvio della discussione del Pdl perchè impossibilitato a partecipare alla seduta. Una chiara conferma "carenza di cultura laica" a detta dello stesso Mezzetti (Sd) che denuncia anche che "le forze di riferimento del Pd fanno volentieri a meno di affrontare questo tema". Lapidario il commento del capogruppo Sd e firmatario del provvedimento: "Stanno cercando l'albero a cui impiccarsi".

Al coro delle critiche si aggiunge il dipietrista Paolo Nanni (terzo voto contrario al rinvio):
"Mi spiace di non essermi comportato da gentleman nei riguardi di Varani. Ma i tanti cittadini legati da vincoli affettivi e che vogliono un futuro alla luce del sole, non possono più attendere".

Nella discussione la Quercia cerca di rispedire le accuse al mittente e insieme alla Margherita cerca di smorzare i toni e il consigliere Gian Luca Rivi mette in evidenza che "il Pd è un progetto nazionale" e perciò non può in nessun caso "essere condizionato" dal progetto di legge Zanca.Sembrerebbe quindi non esserci alcun intento tattico a rinviare la discussione a dopo le elezioni del PD (!?), tanto che il leader della Margherita si dice pronto a discutere il pdl presentato da Zanca ribadendo che nella seduta che ha votato il rinvio c'era "condivisione" sulla richiesta di rinvio di Varani considerato anche l'azzurro ha un "interesse politico" sull'argomento (aveva dichiarato: "Il mio sarà un no al pdl senza se e senza ma").

Interesse politico contrario all'approvazione del provvedimento stando anche alle dichiarazioni di Giovanni Leporati, consigliere provinciale FI, che aveva apertamente criticato la giunta di Castel Maggiore: "Lo statuto comunale che mette sullo stesso piano, in ordine ai servizi del Comune, la famiglia naturale e le unioni di fatto, non ha senso perché non c'è nessuna legge nazionale che regola la materia. Bisogna vedere se è costituzionalmente legittimo che l'ufficio anagrafe stili tale registro. Dietro l'angolo, non vorrei ci fosse l'idea di introdurre la famiglia alternativa, cioè omosessuale".

Il punto è tutto lì, il problema vero è il timore che vengano riconosciuti diritti alle coppie omosessuali. Problema che vede schierati, in realtà, dalla stessa parte gli esponenti della destra all'opposizione e degli esponenti cattolici della maggioranza e del nascente PD.
Ancora una volta sui diritti da negare agli omosessuali l'unico punto di dialogo tra parti contrapposte della società!



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