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mercoledì 10 ottobre 2007

Polonia: Niente diritti.

La Polonia verrà esentata dal carattere obbligatorio della Carta dei diritti fondamentali, il testo che sostituirà la Costituzione Europea. Il governo conservatore ha ottenuto dai suoi 26 paesi partner che solo la parte "sociale" del testo, legata al diritto al lavoro, abbia un valore giuridico superiore al diritto polacco. Gli articoli che riguardano i diritti individuali e politici delle minoranze sessuali non saranno obbligatori.
La presidenza portoghese dell'Unione Europea ha pubblicato la versione finale del testo, stabilendo: "La Carta non estende la facoltà della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (...) di valutare che le leggi, i regolamenti o le disposizioni, le praticyhe o le azioni amministrative della Polonia o del Regno Unito siano incompatibili con i diritti, le libertà e i principi fondamentali che essa riafferma". In altre parole, la Polonia ha ottenuto una deroga e non verrà obbligata ad applicare sul suo territorio la legge europea riguardante i diritti umani (amche gli inglesi godono di una deroga, ma per altri motivi).

A questo grave scacco della difesa delle minoranze sessuali non è estranea la pressione del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha sollecitato i suoi partner europei ad adottare il testo, forzandoli ad accettare le condizioni dell'attuale governo polacco. E questo malgrado il fatto che in Polonia siano previste elezioni anticipate il 21 ottobre prossimo, solo pochi giorni dopo l'adozione ufficiale della Carta (18 e 19 ottobre).
Dopo quest'ultima data, per la prima volta sarà possibile far parte dell'Unione Europea senza riconoscere i diritti delle minoranze sessuali.

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