Al Gay Pride di Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, hanno partecipato quest'anno oltre 10.000 persone.
I partecipanti, in vista delle elezioni politiche che si svolgeranno alla fine dell'anno e delle elezioni presidenziali previste per il marzo prossimo, hanno chiesto il rispetto delle promesse sui diritti finora disattese. Dicono gli organizzatori: "I candidati eletti anche grazie al nostro sostegno, dopo aver dichiarato solidarietà con i diritti lgbt, dopo l'elezione non hanno fatto nulla. Alcuni hanno presentato nuove leggi o emendamenti, ma alla fine hanno ceduto all'opposizione conservatrice". Lo scorso anno il sindaco di Taipei Ma Ying-jeou, che ora è candidato alla presidenza nel 2008, aveva partecipato alla marcia del Gay Pride deescrivendo l'omosessualità come un "fenomeno naturale" e come parte dei "diritti umani". E anche l'attuale presidente Chen Shui-bian in passato aveva proclamato il suo sostegno ai diritti lgbt, incluso il diritto di sposarsi e adottare bambini. Ma a queste grandi promesse verbali non è seguita una coerente azione nel Parlamento.
Alle Europee con lo sbarramento al 5%. Barricate da sinistra.
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