(Francesco Bertolucci - Affari italiani) “In nome di chi” non si farà. La costruzione che avrebbe dovuto sfilare sui lungomari di Viareggio in occasione del Carnevale 2008, rappresentante espliciti riferimenti alle guerre di religione tra Islam e Cristianesimo, ha subito il veto della censura da parte dei consiglieri della Fondazione Carnevale, organo che si occupa della manifestazione, temendo che il soggetto possa scatenare forti polemiche nel mondo arabo e ponesse la kermesse a rischio attentati, come nella passata edizione stando alle segnalazioni dei servizi segreti italiani.
La costruzione inoltre, preannunciata come una grande novità del Carnevale venturo locale, avrebbe avuto la caratteristica di essere il primo carro doppio della storia di questo baccanale. Per la prima volta infatti, due costruzioni realizzate da due artisti diversi, Roberto Vannucci e Carlo Lombardi, avrebbero interagito tra loro in modo da esser contemplati come un unico carro. Il primo, quello di Vannucci, avrebbe rappresentato la Chiesa Cattolica avente come maschera centrale un enorme pontefice (non somigliante a Benedetto XVI né ad altri del passato), mentre il secondo, che avrebbe dovuto sfilare all’indietro, avrebbe rappresentato l’Islam, raffigurando un gigantesco sceicco con tanto di turbante (non assomigliante a personaggi attuali né passati). In mezzo alle due costruzioni, due eserciti guerreggianti a colpi di coriandoli e stelle filanti avrebbero accompagnato i due carri, da una parte i crociati e dall’altra i mori.I due costruttori, già fuori concorso per l’opera, dovranno modificare il bozzetto originario e la costruzione se non vorranno essere estromessi. Con premio, forse, la riammissione in concorso.
Non è la prima volta comunque che la censura si abbatte sulla manifestazione viareggina. In passato ricordiamo “Una bella covata” del 1974, raffigurante una grande chioccia con la testa di Fanfani e una nidiata di pulcini che si chiamano "repressione", "colera", " intercettazioni telefoniche", "militari", "petrolieri". In mezzo, un pulcino nero battezzato "fascismo". La Rai per l’occasione sorvolò la ripresa del carro. Una sorte analoga toccata a "Arriva Mao" di Giovanni Lazzarini e Oreste Lazzari, raffigurante un enorme gatto che faceva a pezzi una bandiera americana sull’onda della forza cinese imperante nel 1970, tagliato dal programma di ripresa e stessa sorte spettò poco più tardi a "Commedia `70", un anticipazione del compromesso storico.
Insomma, al Carnevale di Viareggio, purtroppo, la censura è di casa.
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