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venerdì 5 ottobre 2007

Libri: Banditi, briscola e campioni storie da un'Italia perduta.

Il romanzo sul brigante anarchico Sante Pollastro, la vita di Modigliani
e un delitto di paese risolto da un gruppo di pensionati senza più illusioni.

(Dario Olivero - La Repubblica) IL BANDITO E IL CAMPIONE
Già De Gregori ne aveva cantato le gesta. Sante Pollastro (o Pollastri) del fu Vincenzo, un grande avvenire dietro le spalle, che correva per rabbia e non per amore e per questo divenne bandito e non campione. Naturalmente dotato di grande pedalata e al tempo stesso di grande mira con la pistola, scelse il secondo dei suoi talenti diventando una di quelle figure di bandito un po' gentiluomo, un po' romantico, un po' leggendario per le sue fughe dai carabinieri in bicicletta sulle strade di quel pezzo di Piemonte che è quasi Liguria ed è anche un po' già Lombardia tra Tortona e la riviera.

Con una spericolata operazione linguistica Luigi Balocchi butta giù la storia di questo antieroe azzeccando anche il titolo: Il diavolo custode (Meridiano Zero, 14 euro). Ricostruisce un pezzo d'Italia che la storia ufficiale ha ridotto a nulla stipandolo tra quella che tutti chiamano Belle époque e l'inizio della Grande guerra. Ma che Belle époque non era per niente soprattutto in quelle terre grame. La storia di Sante è emblematica tra la miseria da fame e il desiderio di libertà che riecheggiava nei fogli degli anarchici della non lontana Magra. Libertà, dice a Sante il suo maestro di vita, "l'è 'na parola granda".


MODI'
Povero Modì. Chissà se era poi vera quella leggenda familiare che li voleva discendenti da parte di madre di Baruch Spinoza. Di certo l'amore per la filosofia fu di quelli che lo accompagnarono per tutta la vita. Insieme ad altri compagni altrettanto invasivi come la capacità ridotta dei suoi polmoni, la passione per l'alcol e, il più fedele, la consapevolezza di che cosa era l'arte. Provate voi a trasferirvi a Parigi alla ricerca della vostra strada e imbattervi in Picasso che sta facendo la stessa cosa. Provate a disegnare decine di tele per l'arte e decine di insegne di negozi per il pane, ritrarre bellissime donne nude per l'arte e portarne in camera altrettante per la carne, consumare hashish per abbattere le barriere dell'arte e restarne assuefatto. Benvenuti nella vita di Amedeo Modigliani (nella foto) , il meno provinciale degli italiani. Si intitola Amedeo Modigliani, principe di Montparnasse di Herbert Lottman (tr. it. G. Carbonelli, Jaca Book, 24 euro).

DUE SOLDI DI CORAGGIO
Vita agra quella di Gipo Farassino, chansonnier, attore, poeta del popolo con incursioni nella politica, uomo che ha avuto e perso tanto. C'è una frase nel suo romanzo dal titolo Viaggiatori paganti (Piemme, 16,50 euro): "La vita è un viaggio obbligato. C'è chi il viaggio lo paga per intero, chi lo paga a tariffa ridotta, chi non lo paga affatto e chi lo paga anche per gli altri". Mezzo secolo fa la strada da Torino a Milano poteva essere lunga, infinita. Bisognava percorrere tutti i chilometri che c'erano tra una vita senza sbocchi e la speranza. Così Matteo Monti, detto Teo, quella strada la percorre prima in andata da giovane pieno di energia e di rabbia con una sola vocazione, guadagnarsi da vivere con la musica. Poi la ripercorre a ritroso e racconta in flashback quel primo viaggio. Passano le case di ringhiera, la morte del padre assassinato perché sospettato di essere fascista, le poche lire, i lavori spacca schiena ai mercati generali, la vita randagia di un "tirar mattina", il senso di ingiustizia, uomini, bestie e ragionieri.

QUATTRO AMICI AL BAR
Gioco ambiguo la briscola in cinque. Si gioca scommettendo su un numero di punti. Si vince grazie a un socio che resta nascosto fino a quasi tutta la partita. Si gioca tre contro due, ma nessuno dei cinque sa di chi si deve fidare. Fino alla fine. Gioco da bar di provincia, probabilmente in via d'estinzione. Prova evidente che anche il popolo conosce l'arte sottile delle alleanze, della diplomazia nascosta, dell'inganno. Si intitola proprio La briscola in cinque (Sellerio, 10 euro) il romanzo di Marco Malvaldi. Bisogna esserci nati in un piccolo paese per conoscere certe cose. Il bar, i vecchi avventori che fanno parte dell'arredamento, i due sport nazionali: le carte e la chiacchiera, la noia, quello che ordinano da bere e che ha nomi diversi in ogni angolo d'Italia ma che serve sempre allo stesso scopo, fermare il tempo che passa e che travolge tutto, a volte anche il bar. In un microcosmo come questo, un fatto di cronaca nera, il ritrovamento del cadavere di una ragazza trovata in un cassonetto poco lontano. L'argomento del giorno diventa presto qualcosa di coinvolgente, al punto da far finire la comitiva del bar nel cuore delle indagini. Con tutte le insidie, furbizie e sbruffonate che si usano per vincere una mano di briscola in cinque.






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