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venerdì 5 ottobre 2007

Inchiesta Lady D: Prendeva la pillola, difficile che fosse incinta.

(Apcom) - Diana Spencer, principessa di Galles, faceva uso della pillola contraccettiva nel periodo precedente alla sua morte. Continuano a emergere, dunque, dettagli 'personali' della vita privata di Lady D nel processo in corso presso la corte suprema di Londra. La circostanza apporterebbe quindi un duro colpo alla teoria cospirativa sostenuta da Mohamed al Fayed, il padre di Dodi, secondo cui Diana sarebbe stata uccisa dai servizi segreti britannici, su ordine del marito di Elisabetta II, il principe Filippo, perché incinta. "Scientificamente è difficile provare lo stato di gravidanza di Diana", ha precisato alla giuria il giudice Baker. "Tutti i campioni di sangue prelevati dopo l'incidente non sono attendibili", ha detto Baker, "a causa delle trasfusioni a cui Diana è stata sottoposta". La giuria, insomma, dovrà emettere il suo verdetto definitivo basandosi su testimonianze, indizi e ulteriori dettagli 'intimi' della vita privata di Diana che verranno presentati in aula nel corso del processo. Un elemento che la dice lunga sul perché ci sono voluti 10 anni per discutere il caso in tribunale. La decisione poi di imbalsamare il corpo di Diana già nel primo pomeriggio successivo all'incidente, circostanza che è sempre stata indicata dai cospiratori come un tentativo di coprire la verità, è stata motivata agli occhi della giuria come 'necessaria' per evitare a Diana l'onta dell'obitorio, dove la sua salma sarebbe dovuta finire per obblighi di legge, e dove qualche fotografo senza scrupoli avrebbe potuto rubare degli scatti. La decisione fu presa da Michael Gibbins, segretario personale di Lady D e da Colin Tebbutt, sua guardia del corpo. Durante l'udienza è stata confermata poi la notizia che nei giorni dell'incidente erano presenti a Parigi, presso l'ambasciata britannica, degli agenti dell'MI6, il servizio segreto inglese. Ma secondo quanto riportato dal giudice Baker, gli agenti erano a Parigi per un incontro con i colleghi francesi in materia di contro-terrorismo. L'ambasciata poi, ha sempre sostenuto di non essere stata neppure avvertita della presenza di Diana nella capitale francese. "Avevano cose più importanti a cui pensare che gli affari privati dei Vip", ha concluso Baker.







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