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venerdì 5 ottobre 2007

Alain Danielou e la divina sensualità indiana.

(Donatella Bertozzi - Il Messaggero) Si apre questa sera, al Teatro Palladium - con il suggestivo spettacolo Shiva Ganga, interpretato da una delle più celebrate danzatrici indiane, Shantala Shivalingappa - la serie romana di manifestazioni intitolate India Divina Sensualità e ideate per celebrare il centenario della nascita del grande indianista e musicologo francese Alain Danielou. Nato a Neully-sur-Seine il 4 ottobre 1907, Danielou è stato una complessa, raffinata e poliedrica figura di studioso. Sua l’invenzione, fra le altre cose, di un originale strumento musicale, il Semantic e la prima traduzione integrale del Kama Sutra. Amico di celebri artisti e intellettuali fra i quali Cocteau, Diaghilev, Valery e del celebre poeta indiano, Nobel per la letteratura, Tagore, appassionato cultore della tradizione musicale indiana, autore di fondamentali studi sullo yoga e sullo shivaismo – la religione di Shiva – Danielou era anche innamorato dell’Italia, dove trascorse gli ultimi trent’anni della sua vita. Prima a Venezia – dove ha creato l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati presso la Fondazione Giorgio Cini – poi, affascinato dal paesaggio della campagna romana, nella piccola cittadina di Zagarolo, alle porte di Roma, dove la sua villa, Il Labirinto, divenne luogo privilegiato di incontro fra studiosi, artisti e intellettuali di fama internazionale e dove tuttora risiede la sua prestigiosa Fondazione Harsharan (l’altra sede è a Parigi).

Proprio da Zagarolo è partito in agosto il ciclo delle celebrazioni italiane, che nel corso dell’anno ha interessato e interesserà molte delle città toccate dall’attività di Danielou: oltre Roma, Venezia, Padova, Vicenza, Bergamo, Longiano. Roma dedica a Danielou tre serate speciali: quella di stasera, che cade proprio nel giorno centenario della sua nascita, di grande interesse per la straordianria qualità della danza, in puro stile Kuchipudi, stile classico dell’India del Sud, e della musica, eseguita dal vivo da una piccola orchestra di eccellenti musicisti.

Il secondo appuntamento – ancora una fusione di musica e danza – è per domenica 14 ottobre: in scena Opera d’amore e destino: i canti di Tagore musicati da Alain Danielou. Fra i protagonisti la grande danzatrice odissi Ileana Citaristi, artista italiana, lombarda di nascita, che ha dedicato tutta la vita allo studio e all’approfondimento della danza classica odissi, divenendone una delle interpreti più celebrate ed amate di tutta l’India.






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