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venerdì 5 ottobre 2007

Bologna/Caffarra: "Non rassegnatevi alla decadenza della città".

(online@quotidiano.net) Una città come Bologna non può rassegnarsi a imboccare il viale del tramonto, a 'congedarsi dalla storia'; e i bolognesi non possono rassegnarsi alla decadenza spirituale e civile della propria città. Per questo occorre pregare e riflettere affinchè «Bologna riacquisti tutto quel coraggio di vivere, quella passione di costruire qualcosa di grande, che lungo i secoli l'ha resa maestra in umanità», a partire da un rinnovato impegno sul fronte primario della condizione e dell'educazione delle giovani generazioni.

Questo l'accorato appello che l'arcivescovo di Bologna, cardinal Carlo Caffarra, ha rivolto oggi pomeriggio ai bolognesi, nell'omelia per l'odierna festa del santo patrono, S.Petronio. In una basilica gremita di fedeli, il cardinale, non sottraendosi al «grave dovere di dire qualche parola di esortazione» nell'odierna festività, non ha fatto mancare - secondo le attese - il suo rinnovato richiamo alla condizione di difficoltà e di degrado in cui si dimena da tempo Bologna. «La memoria del patrono è memoria delle nostre origini, per avere il coraggio e la forza di progettare il futuro. E la vostra presenza ogni anno più numerosa - ha osservato Caffarra rivolto ai fedeli - dice che non volete rassegnarvi alla decadenza della nostra città; che non volete lasciarla ai vostri figli meno grande di come l'avete ricevuta».

L'odierna celebrazione per S.Petronio ha aperto il Solenne Triduo conclusivo del Congresso Eucaristico Diocesano, congresso che - ha ricordato ancora il cardinale - lancia un messaggio ai bolognesi: «Chi è in Cristo è una nuova creatura». E questo - ha continuato - ci introduce nel 'cuorè del dramma della nostra città. Quante volte nella sua ormai più che millenaria storia ha dovuto rinnovarsi per non morire, e in un certo senso risorgere per non congedarsi dalla storia! Questo che viviamo è uno di questi momenti. C'è ancora nel cuore di ogni bolognese la volontà di non rassegnarsi a che la sua città imbocchi il viale del tramonto? C'è ancora nel cuore di ogni bolognese un amore così appassionato alla sua città da non permettere che essa, per secoli maestra di umanità, si congedi dalla storia? C'è ancora nel cuore dei padri il desiderio di trasmettere ai figli in un processo veramente educativo l'identità di un popolo, senza lasciarsi insidiare da un concetto, da un'esperienza, corrotti, di tolleranza che permette tutto ed il contrario di tutto? La vostra presenza in questo tempio, il nostro ritrovarci durante questo Triduo attorno alla sorgente di ogni novità, dice già con grande, eloquente chiarezza la vostra risposta a quelle domande presenti in ogni bolognese pensoso del destino della propria città. Dice che non volete rassegnarvi alla decadenza spirituale e civile della nostra città«.






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