(Max Forte) Eccolo il Silvio e viene issato uno striscione eloquente: «Cavaliere, portaci alla vittoria» e il Cavaliere appare in una tenuta più informale, tutto blu, senza cravatta e con la camicia sbottonata e con la faccia perfettamente lisciata -sembra quasi stuccata- da un cerone bello spesso e compatto, Tutto è perfetto, luci, scenografia, sottofondo, al solito la regìa è perfetta, degna del teatro dove viene ospitata la manifestazione, il Nuovo di piazza San Babila. Quello tanto per intenderci di Remigio Paone e Franco Ghizzo, i due gestori storici, il primo quello della Wanda Osiris e della rivista, il secondo dei Legnanesi e dei musical all'italiana stile "Barnum" o "Grease". Ma lui, il Silvio in quanto a saper stare su di un palcoscenico non ha nulla da invidiare alla Wandissima o alla Mabilia.
Eccolo qui sorridentissmo (avrà settantaduedenti... si sà, il personaggio ama esagerare) pronto a lanciare nel vecchio firmamento politico italiano il suo nuovo Partito della Libertà (a dir la verità per la seconda volta in Piazza San Babila, ma la prima, il 18 novembre in "esterni").
C'era gente che veniva da tutte le parti, friulani, toscani, lucani, una babele di gente felice e urlante. Ci parla degli inevitabili compromessi politici della fusione tra An e Fi. Il Cavaliere esplode i mortaretti dei sondaggi prossime elezioni e si dà al 50% (anche senza Udc, La Destra e Udeur almeno per ora e notate che due giorni prima aveva detto il 57%...) e per il Pd lascia un 26%. E urla, dalla platea, dal foyer stracolmo, uno stadio degno del Presidente del Milan.
Poi una mazzata per me, gay e per quelli di GayLib, i gay liberali di centrodestra, non li facevo così temerari dal buttarsi pubblicamente con bandiere simbioli e volantini in una tana del lupo qual'è ancora oggi il nostro omofobo, volgare e ottuso centrodestra (io sono di destra per cui sparlo anche di me...).
Mentre io non mi aspettavo nulla dal Silvio a favore mio, cioè dei gay, probabilmente loro erano scesi in folto numero al Nuovo nella speranza di trovare terreno favorevole al reclamo di diritti (sacrosanti) anche per i gay arrivando addirittura a presentare una loro piattaforma per il riconoscimento dei diritti agli omosessuali appunto e che distribuivano alla gente (ho letto un volantino e a dire la verità non ho mai trovato nulla di più sgangherato e bislacco della loro proposta).
E invece... io come quelli di GayLib ci siamo dovuti sorbire il Cavaliere che letteralmente urlava nel microfono quasi avesse preso la presenza di GayLib come per una provocazione ed in modo del tutto gratuito ed ingiustificato: Noi, i nostri valori sono fondati sul cristianesimo e una famiglia è formata da un uomo e una donna.
Con buona pace per me, per quelli di GayLib qualche altro milione di omosessuali o coppie di fatto o per chi ha idee diverse dalla chiesa.
So che è dura aprire ai finocchi, si rischia di perdere l'elettorato cattolico ma un pò di coraggio e, soprattutto, di laicità che è tra i valori fondanti per un movimento o un partito che si richiama ai valori liberali e libertari. Il cattolicesimo non ha nulla a che fare con la libertà,
Scordati il mio voto Silvio e mi auguro così facciano anche tutti gli altri gay che si richiamano al centrodestra. Contabilità da serva forse ma perchè votarti se non mi dai niente?
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