L'evoluzione dei rapporti uomo-macchina.
(La Stampa) Maastricht. E' uscito oggi il libro "Love and Sex with Robots", nel quale David Levy, ricercatore inglese sull'intelligenza artificiale all'Università di Maastricht in Olanda, predice che nel 2050 si potranno sposare robot.
Si tratterà di macchine così sofisticate da diventare una razza a parte, come predetto da Asimov e dal film di Spielberg "Intelligenza artificiale": saranno in grado di interagire e dimostrare affetto.
Grazie allo sviluppo della robotica, niente più movimenti a scatti e voci metalliche: in meno di 50 anni potremo avere compagni intelligenti, sensibili ed interessanti, con cui condividere i nostri interessi. Anche perchè il loro patrimonio "culturale" sarà determinato dal proprietario, che potrà ordinare automi "personalizzati" e scegliere per loro aspetto esteriore, tipo di personalità, gusti e preferenze. Un robot, allegrone al 40 per cento e serio al 60, potrà essere facilmente riprogrammato, nel caso ci stufassimo di lui, ed avere una carattere diverso.
Anche i timidi, le persone sole o coloro che, per svariati motivi, non possono partecipare alla vita collettiva avranno assistenza e compagnia e l'utilità sociale di questi nuovi rapporti si riveleranno notevoli.
Secondo Levy, più in fretta di quanto possiamo immaginare, finiremo persino per innamorarci dei nostri amici cibernetici, che sostituiranno negli affetti l’anima gemella "tradizionale", con grandi vantaggi anche per le pratiche di divorzio, che saranno di gran lunga più sbrigative!
Ma anche, aggiungiamo, con grandi dubbi sul significato dei sentimenti: che valore avrà essere amati da un individuo che non è altro, in pratica, che il riflesso di una nostra fantasia momentanea?
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