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mercoledì 7 novembre 2007

Grugliasco (To): "Sulle mani della Madonna sono apparse gocce di sangue". La comunità s'interroga.

La Curia si è fatta consegnare la statua della chiesa di Sant’Antonio.

(Patrizio Romano - La Stampa) Non vogliono sentir parlare di miracolo, ma che quello comparso sulle mani della statuetta sia il sangue di Maria non hanno dubbi. Nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, in via Tripoli a Grugliasco, da mesi non si parla d’altro. Da quando, nel pomeriggio di martedì 28 agosto, la statuetta della Madonna della Medaglia miracolosa (apparsa a Santa Caterina Labourè nel 1830, alla quale chiese di coniare, appunto, una medaglia), iniziò a sanguinare. Le mani rivolte al cielo si erano imperlate di sangue.

Poi, tutto rientrò nel tran tran quotidiano. Fino a domenica scorsa, quando al mattino don Sarino Ormando e altri due fedeli hanno visto di nuovo il sangue sulle mani della Madonnina. E questa volta è dovuta intervenire la Curia: statua sequestrata e foglietto sostitutivo lasciato al suo posto da don Benito, parroco della chiesa madre il Santissimo Nome di Maria a Torino.

«Di fronte a questi fatti bisogna essere molto prudenti - dicono dalla Curia -. Proprio per questo abbiamo deciso di prelevare la statua e portarla in un luogo riservato, dove verrà sottoposta a tutti i controlli e le verifiche del caso». Una posizione cauta che, se da una parte non intende alimentare fenomeni mediatici, dall’altra non esclude nulla sulla natura dei due episodi. Ma i fedeli non ci stanno.

«Quella statua è qui da sempre - rimprovera Grazia -. Dopo le analisi devono ridarcela». «Se non lo fanno sarà battaglia - promette Ines -. E guai se va alla chiesa madre». L’entusiasmo è tangibile. «La prima volta, ad agosto, sono arrivata subito dopo l’evento - racconta Vincenzina -. Quando ha iniziato a sanguinare, verso le 15, c’erano don Sarino e Maria, un’anziana della chiesa, che recitavano il rosario». «Il parroco era agitato e piangeva - confida Nino - mi ha chiamato al telefono e ripeteva: la Madonna sta sanguinando». «Tutti volevano vedere - ricorda Ines -. Per toccarla e metterle un rosario l’hanno quasi fatta cadere».

Sul fatto che sia sangue e di Maria non si discute. «Ci crediamo, eccome - ribattono -. Non è un bel segno, perché significa che qualcosa non va, visto che lei sanguina, ma ci chiama a pregare, ad aprire il cuore e a convertirci». Nessuna incertezza sul fatto che qualcuno possa aver barato. «C’era sempre don Sarino e alcuni fedeli - conferma Ines -. Impossibile». Ma perché a Grugliasco? «Allora perché Fatima? Perché Lourdes? - si domanda Ines -. Anche il prete se lo chiedeva: perché qui? perché a me?». Qualcuno non ci crede. «Dicono che siano solo stupidaggini». Don Sarino, intanto, tace. «Il vescovo mi ha vietato di parlare di questo», ripete. Però agli amici parla: «Un'emozione grandissima, da piangere». Poi si mette in prima fila e prega. Anche ora, che al posto della statua c'è il vuoto, con i suoi fedeli, va avanti nel suo rosario e aspetta che torni la Madonnina.

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