Tralasciando i commenti al presunto shock collettivo, creato più che altro dai giornali (e i genitori di questi tredicenni dove stavano finora? Non si sono mai accorti di niente?), mi viene in mente una domanda: e i gay tra i 12 e i 14 anni? Sono altrettanto cambiati rispetto a un decennio fa?
Non conosco nessuno di quell’età, né ho nipoti e parenti che possano aiutarmi a rispondere. Non credo nemmeno che ci siano lettori di Queer appartenenti a quella fascia. Ma magari qualcuno di voi conosce più da vicino quel mondo. Come si comportano e come sono visti i gay alle scuole medie?
So che i ventenni sono molto più spregiudicati e smaliziati di quanto lo fossero gli attuali trentenni – categoria di cui faccio parte – alla loro età, con effetti talvolta disastrosi (ora a 18 anni sembrano già veline supernavigate). Seguendo il naturale (seppur lento) svecchiamento progressivo della società e l’abbattimento di certi tabù, in teoria i tredicenni gay e le tredicenni lesbiche adesso dovrebbero essere più svegli e avere meno problemi a dichiararsi.
Ma a quell’età è tutto doppiamente difficile e non è detto che la coscienza del proprio orientamento sessuale sia già definita. Per la mia generazione tale coscienza era quasi impossibile, però magari ora è diverso, essendo tutto il processo di crescita più veloce, a quanto dice la Sip.
E col bullismo come la mettiamo? Se esiste ancora, significa che questi ragazzini non saranno poi così aperti mentalmente come la loro condotta “trasgressiva” farebbe pensare. Avranno pure internet e la tv satellitare, faranno pure sesso a destra e a manca, si faranno pure le canne, ma sembrerebbe che il frocio sia ancora il mostro diverso da prendere in giro. Qualcuno di voi sa darmi informazioni più precise?
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