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mercoledì 21 novembre 2007

Berlino: Rusconi contro Vattimo, derby in difesa di Kant.

(Il Velino) Il crociato dell’illuminismo contro il paladino dell’anarchia: questa, in sintesi, la trama dell’imprevisto duello fra il politologo Gian Enrico Rusconi e Gianni Vattimo che ieri ha animato la serata nell’Istituto italiano di Cultura di Berlino affollato di intellettuali e studenti richiamati dalla conferenza dell’eccentrico filosofo ed ex eurodeputato sul tema “Metafisica, potere e mito dell’unità”. Ne è venuto fuori un battibecco filosofico acceso e gustoso. Con due torinesi purosangue a discutere nell’auditorio della Hildebrandstrasse, sembrava di assistere al derby della Mole. E come spesso accade nelle stracittadine del pallone, anche la loro disputa si è conclusa in un pareggio senza gol dal momento che nessuno dei due litiganti è riuscito a scardinare lo schema filosofico dell’avversario. “Un pienone, quasi duecento persone, solo posti in piedi per i ritardatari”, si è rallegrato alla fine Angelo Bolaffi, direttore dell’Istituto. Per oltre un’ora Vattimo ha bombardato di critiche il mondo occidentale, interpretando a modo suo l’evoluzione del pensiero filosofico da Platone fino al contemporaneo Habermas attraverso Marx, Hegel, Nietzsche, Weber, Heidegger, Popper, Adorno. Insomma, secondo lui, la reazione all’11 settembre è stata tutta un disastro e gli americani sfasciano il pianeta con il pretesto della lotta al terrorismo e della difesa dei diritti umani. Molti giovani in sala applaudivano, ma i loro battimani finivano per accentuare l’ilarità generale per l’atroce supplizio della lingua tedesca perpetrato dal lanciatissimo Vattimo che, sprezzante del pericolo, ha voluto avventurarsi ostinatamente nella lingua di Goethe dall’inizio alla fine delle dodici pagine del suo manoscritto.
“È come il tedesco storpiato da Trapattoni, anzi il Trap nel Bayern si faceva capire meglio dai suoi calciatori”, è stata la frecciata dal pubblico che ha indotto Vattimo a ripiegare sulla collaborazione di un’interprete, peraltro immediatamente confortata dalla rumorosa approvazione dei presenti. Vattimo però è stato al gioco e ha sorriso angelicamente meritandosi un altro applauso corale quando gli è scappato di dire: “Se sapessi che gli altri sono simili a me, mi guarderei bene dall’amarli”. Quindi, nel botta e risposta con il pubblico, ha continuato la sua indomita battaglia personale contro gli alfieri del razionalismo, compreso Immanuel Kant, fino a scatenare l’acida reazione del suo concittadino Rusconi che fino a quel momento lo aveva ascoltato senza mai aprire bocca seduto in seconda fila. “Sento l’obbligo di correggerti perché tu dai una rappresentazione caricaturale del razionalismo”, lo ha bacchettato secco Rusconi, editorialista della Stampa e docente alla Freie Universität di Berlino. Vattimo davvero non se l’aspettava e ha cercato di tergiversare, ma Rusconi è stato inesorabile: “Da Kant fino a Habermas, non puoi fare una caricatura della razionalità”. E anche per Rusconi in chiusura gli applausi non sono mancati.

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