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mercoledì 21 novembre 2007

Anoressia: la speranza di guarire riparte dal teatro.

(Panorama) Una donna sola, sul palcoscenico, che parla con il figlio che porta in grembo. E gli racconta la sua vita, segnata dall’anoressia: tornando indietro fino all’infanzia e di volta in volta trasformandosi nelle persone che hanno segnato, nel bene e nel male, la sua esistenza. Il padre scomparso troppo presto, la madre assente e critica, l’uomo che ha abusato sessualmente di lei quando era piccola. È La bambina con la pelliccia, spettacolo teatrale scritto e diretto da Eleonora D’Urso e interpretato dall’attrice Federica Bognetti.

Al termine della pièce, il dibattito: sul palco sale una delle psicologhe dell’Aba, l’Associazione Bulimia Anoressia, e comincia un botta e risposta con il pubblico, tra cui – conferma la giovane regista, Eleonora D’Urso – “ci sono spesso, per non dire sempre, ragazze e ragazzi con disturbi alimentari”. E racconta un episodio significativo: “A Torino una ragazza venne a vedere lo spettacolo, poi si fermò a parlare con noi. La sera dopo venne di nuovo, stavolta accompagnata dalla madre. E mi disse: “Sono riuscita a convincere mia madre a venire a vedere il vostro spettacolo. Lei, prima, non aveva mai fatto nulla insieme a me”. Poi questa ragazza continuò a tenersi in contatto con me tramite email e sms: fu la prima volta in cui capii quanto La bambina con la pelliccia potesse significare per le persone che vivono il dramma dell’anoressia”.

Aggiunge Fabiola De Clercq, fondatrice dell’Aba con un passato di anoressia alle spalle e un presente dedicato ad aiutare chi soffre di disturbi alimentari: “Tante persone si sono rivolte alla nostra associazione (il numero verde è 800 165616, ndr) dopo aver visto lo spettacolo. Perchè quando le informazioni sull’anoressia e la bulimia “passano” in maniera corretta, empatica ed etica, la richiesta d’aiuto aumenta”.

Lo spettacolo, liberamente tratto dal libro autobiografico Tutto il pane del mondo (Bompiani) della De Clercq, ha debuttato nella sua prima versione nel marzo del 2005, per toccare poi nel corso del 2006 Milano, Bolzano, Verona, Ancona, Fabriano e Padova. Ora, rivisto e completato, è stato presentato in versione definitiva al teatro Garage di Genova, con un grande successo di pubblico e di critica. Dal 22 al 24 febbraio sbarcherà a Roma, al teatro Cometa Off.

“Il libro di Fabiola De Clercq mi capitò in mano per caso, ormai quasi dieci anni fa” ricorda la regista: “Facevo ancora l’attrice, e mi stavo documentando per fare un’audizione per il ruolo di una ragazza anoressica. Tutto il pane del mondo mi colpì subito, anche se non avevo mai vissuto in prima persona disturbi alimentari, né avevo conosciuto persone anoressiche”. Il libro le tornò in mano nel 2004, e così elaborò una proposta di trasposizione teatrale e la propose all’Aba. Dopo un lungo e impegnativo lavoro sul testo, lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio dell’associazione.

Eleonora D’Urso non era nuova ai temi sociali: nel 2004 aveva portato a teatro, con Davide Carnevali, lo spettacolo E’ da tanto che volevo dirvi (Storia di un abuso), in cui affrontava il tema della violenza all’interno del nucleo familiare: “Nel mio lavoro prediligo le tematiche forti” afferma “ma mi impegno sempre per non scadere nella spettacolarizzazione del dolore, nel banale, nell’eccesso”.

Perché, a dispetto del tema, La bambina con la pelliccia è un inno alla vita. “Portiamo in scena la speranza della guarigione”, spiega la regista: “Con momenti di forte comicità che sorprendono il pubblico, lo fanno sorridere. Non vogliamo creare un’atmosfera tetra: vogliamo comunicare, invece, che dall’anoressia e dalla bulimia si può uscire”. E, aggiunge l’attrice Federica Bognetti, non a caso la protagonista aspetta un bambino: “È incinta non solo di suo figlio, ma anche di se stessa. Della propria rinascita”.

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