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mercoledì 21 novembre 2007

Libri: A Terni incontro sulle mutilazioni genitali femminili in Africa.

(Prima) Le mutilazioni femminili in Africa. E’ dedicato ad uno degli argomenti più scottanti e allo stesso tempo più “nascosti” della realtà dell’immigrazione, il prossimo incontro del “Giovedì del libro” dell’Istess, in programma giovedì 22 novembre alle 17.30 alla Libreria Paoline in via Mazzini. Ad essere presentato sarà “Sorelle nel dolore”, volume della scrittrice somala Raqiya Haji Dualeh Abballa, presentato dalla traduttrice Teresa Marzano insieme al direttore dell’Editrice Missionaria Italiana Ottavio Raimondo, Zagara Ismail dell’associazione Umbria-Africa e Paul Dongmeza, presidente della stessa associazione. “Nel 1989 andai in Somalia come commissario per gli esami di maturità presso il liceo scientifico di Mogadiscio, che ora non esiste più” racconta Marzano. “Fu in quell’occasione che venni a conoscenza del problema che affliggeva le donne somale. Cercai informazioni, ma non mi fu mai possibile parlare dell’argomento con le donne del posto. La gente si rifiutava di essere intervistata perché era rischioso. Alcuni mi suggerirono per documentarmi sull’argomento di leggere un libro che non era facile trovare, tuttavia con una lauta mancia riuscii a comprarlo prima di ritornare in Italia. Partii da Mogadiscio, dopo un’attesa estenuante all’aeroporto (dovetti subire una perquisizione personale), il giorno in cui assassinarono il vescovo di Mogadiscio monsignor Colombo, il 9 luglio 1989”. Il libro in questione era Sisters in Affliction, scritto Abballa e pubblicato dall’editrice inglese Zed Press nel 1982. “Leggendolo ebbi chiara la visione del destino tragico che incombeva su quelle donne da secoli. Nonostante questo libro sia stato scritto nel 1982, non risulta affatto datato perché descrive in maniera precisa, dettagliata e diretta la pratica delle mutilazioni genitali femminili in Africa. Il libro è un grido di dolore e una lucida analisi delle origini della pratica nonché della possibilità di eliminarla”.

IL LIBRO
Nel I capitolo del libro si descrive cosa s’intende per circoncisione e infibulazione, e si parla dei continenti e delle nazioni in cui tali pratiche sono presenti. Particolare rilievo è dato alle conseguenze sulla salute fisica e psichica delle donne o meglio delle bambine, perché queste sono sottoposte a tali torture in giovanissima età e fino alla vecchiaia soffrono per i postumi degli interventi subiti.

Nel II capitolo si trova una breve rassegna storica della Shari’a (legge islamica che regola i comportamenti pubblici e privati, religiosi e civili dei fedeli; è formata dalle prescrizioni del Corano e dalle aggiunte di interpreti ed esegeti dei primi secoli 11 dopo la morte del Profeta), per far capire l’ambientazione dell’ideologia che giustifica la pratica, con particolare enfasi sull’aspetto economico del matrimonio.

Nel III capitolo, dopo una digressione sulle origini della mutilazione genitale femminile in Africa e nelle altre parti del mondo, si fa riferimento alle mutilazioni genitali femminili effettuate anche nel mondo occidentale, specialmente nel XIX secolo, con i nomi dei medici che le eseguivano.
Nel IV capitolo si racconta l’indagine svolta, tramite interviste, su un campione di 110 persone adulte: 70 donne e 40 uomini, di cui è specificato lo stato civile e l’occupazione, per evincere se la maggioranza è a favore o contro la continuazione di questa pratica.
Infine nel V capitolo il lavoro si conclude con le raccomandazioni al governo, alle autorità religiose e alle organizzazioni femminili affinché promuovano campagne d’informazione sulla nocività e l’inutilità della pratica, che non ha alcun fondamento religioso.
Tre racconti di donne somale che hanno subito l’intervento d’infibulazione da bambine, anche più di una volta, sono analizzati nell’appendice in tutta la loro crudezza. “In un’epoca in cui l’informazione, più o meno falsa, più o meno asettica o neutrale regna sovrana – conclude Marzano - spero che questo libro dia il suo apporto per smascherare, prevenire e contrastare il parossismo delle mutilazioni genitali”.

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