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mercoledì 21 novembre 2007

Ancora non parla bene, ma è già una promessa sposa.

sposa-bambina.jpg(Grazia) Si chiama Sunam, è bella, ha profondi occhi neri e capelli ricci. Lui si chiama Nieem, la pelle olivastra e un taglio corto da marine. Dal 14 agosto scorso sono ufficialmente fidanzati e vivono insieme, per fare regolari “prove tecniche di matrimonio”. Sunam ha tre anni, Nieem ne ha sette. Questa è la sua foto di fidanzamento con rossetto, bouquet, velo bianco in testa e volant gialli.

Succede tutto a Kabul, Afghanistan. La piccola è stata concessa dal padre Parvez al figlio di sua sorella Fahima, disperata per quello scapolo di sette anni che ancora non era promesso a nessuna e desiderosa di avere in casa una femminuccia, anche se in veste di baby-nuora. I due vivranno insieme fino all’adolescenza di lei, quando, per forza, saranno marito e moglie.

Il fenomeno degli sposi bambini in Afghanistan è una piaga sociale. Sostiene l’Unicef che il 16% dei piccoli convolano a meno di 15 anni, mentre per legge l’età minima è 16 per lei, 18 per lui.

Le ragazzine a volte scappano e poi riescono a sposare il ragazzo dei sogni. A volte si suicidano. Il più delle volte chinano la testa e dicono il loro “sì”.

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