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martedì 6 novembre 2007

Ghettizzazione e assicurazioni: Un broker per la comunità gay.

Intervista a Frédéric Autran, presidente e direttore generale di Solidaris SA.

April Group lancia in Francia una società di brokeraggio dedicata agli omosessuali.
Una posizione coraggiosa che il gruppo prende con un broker, Frédéric Autran. Chiamata Solidaris SA, questa nuova società pone la questione dei limiti dell’affinità

Perché creare una controllata dedicata agli omosessuali e non accontentarsi di sviluppare una gamma di prodotti e servizi per questa clientela?
April sviluppa da qualche tempo offerte “affinitarie” ed intende costituire altre controllate dedicate ad altrettante nicchie. Questa creazione rientra pienamente nella strategia del gruppo di creare piccole strutture dirette da imprenditori. E’ questa sfida che mi ha incitato a collaborare con April. Avendo già sviluppato in precedenza, nell’ambito di Autran a Lione, un’offerta di prestiti per i sieropositivi, avrei declinato l’offerta di Bruno Rosser se si fosse trattato unicamente di sviluppare prodotti.

Gli omosessuali hanno realmente bisogni assicurativi specifici o è solo un’operazione di marketing?
Solidaris SA si sviluppa su un mercato delicato. Ho infatti incontrato reali difficoltà per trovare i partner necessari allo sviluppo delle nostro offerte assicurative. Molte compagnie di assicurazione sono fredde a riguardo. Di fatto questa popolazione è spesso mal assicurata. Nell’auto, la nozione di coppia omosessuale non è riconosciuta per il secondo conducente se non è pacsé (convivente dichiarato). Nell’infortuni individuale, un uomo che va a richiedere un capitale morte a seguito del decesso del suo compagno è spesso ignorato. Salvo provare che è convivente di fatto. Nelle polizze salute come nelle assicurazione dei prestiti gli omosessuali sottoscrivono il più delle volte ognuno per proprio conto un contratto, per timore di precisare il loro orientamento sessuale.

Invece perché dovrebbero “osare” in Solidaris SA?
La comunità gay è spesso vittima di discriminazione. Inoltre, mi conosce da quando mi sono inserito nel sindacato nazionale delle imprese gay per divenire il loro assicuratore referente. Ho anche lavorato molto sull’assicurabilità dei sieropositivi nel quadro della convenzione “Belorgey”. Per sviluppare questo mercato, bisogna conoscere l’ambiente, essere accettato e non dare a vedere che si vuol fare solo affari.

Qual è il potenziale di questa popolazione e come conta di conquistarlo senza ghettizzarlo?
Si stima la popolazione gay in 2,7 mln di persone. Proponiamo loro un’assicurazione prestito meno cara di quella delle banche (anche ai sieropositivi), al fine di facilitare l’accesso alla proprietà. Sviluppiamo anche un’offerta salute e una tutela giuridica. Verrà offerta anche l’assicurazione auto. Nei nostri contratti, al momento della sottoscrizione, sarà sistematicamente indicato il nome del “congiunto” affinché possa avere gli stessi vantaggi di chi è sposato.

Ciò non toglie che affrontate l’argomento dell’orientamento sessuale, che appartiene strettamente alla vita privata

Perché questa domanda non dovrebbe essere legittima? Cosa giustifica il fatto che i funzionari o le donne possano beneficiare di strutture assicurative dedicate, mentre gli omosessuali no? Hanno consumi differenti e problemi assicurativi specifici di cui teniamo conto. Non li guardiamo con curiosità, ma teniamo conto della loro diversità. Il nostro slogan è quindi “l’assicurazione della vostra diversità”. Vogliamo divenire specialisti delle assicurazioni per la comunità omosessuale in Europa e puntiamo ad un volume di commissioni dell’ordine di 1 mln di euro alla fine del 2009.

Fonte: L’Argus de l’assurance del 12 ottobre 2007.

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