Droga: Alla Camera la discussione di riforma della legge.

(Noi Press) Parte oggi, nella seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, il confronto parlamentare sulla riforma del Testo Unico sulla droga, la legge 309 del 1990 poi modificata alla fine della scorsa legislatura, nel 2006, dai ministri Gianfranco Fini e Carlo Giovanardi.
Le commissioni discuteranno sulla base essenzialmente della proposta di legge Boato, presentata il 28 aprile 2006 - primo giorno del governo Prodi - e che vede le firme, oltre che del parlamentare dei Verdi, di una quarantina di deputati del centrosinistra.
Oltre a questa, ci sono altre proposte, la maggior parte delle quali presentate da deputati della maggioranza. Non si discuterà invece della pdl governativa, che il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero ha approntato da tempo ma che non riesce ancora a trovare l'accordo di tutti gli altri ministri.
E se la titolare della Salute, Livia Turco, ha di recente dato il suo via libera alla proposta, sarebbero alcuni ministri centristi, in particolare quelli della Giustizia e della Pubblica Istruzione Clemente Mastella e Giuseppe Fioroni, a non gradire alcuni aspetti del provvedimento.

La proposta Boato, in realtà, sembra molto simile a quella che per ora resta nel 'cassetto' di Ferrero e ricalca molto da vicino, come i suoi promotori hanno più volte sottolineato, il programma dell'Unione.
Le novità principali sono: la depenalizzazione totale del consumo di droga, abolendo anche le sanzioni amministrative; l'ampliamento delle misure alternative al carcere; il rafforzamento degli interventi di riduzione del danno, con l'introduzione di novità come ad esempio le narcosale e il sistema di allerta rapido per analizzare le droghe presso i luoghi di consumo; tabelle diverse per le varie sostanze, con un ritorno alla distinzione fra droghe cosiddette 'leggere' e 'pesanti'.
Su queste misure ora le forze parlamentari dovranno confrontarsi e prendere posizione, e si vedrà come si comporteranno i deputati della maggioranza, e in particolare quelli che fanno capo al nuovo Partito Democratico.

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